"Verso l'una di notte mi arriva un sms al cellulare e leggo 'c'è la Morselli a viale Brin'. All'inizio ho pensato a uno scherzo, poi ne arriva un altro e un altro ancora. Mi precipito là ed era vero, si era presentata in piena notte davanti al picchetto a chiedere come stanno i lavoratori". Il racconto è di Stefano Garzuglia, delegato della Rsu Ast per la Fiom Cgil, l'operaio che sta guidando, insieme ai suoi compagni e colleghi, la dura mobilitazione partita ieri a Terni.

Il tono è ancora tra l'incredulo e l'incazzato: "Mi sono precipitato là visto che io non ero di turno al picchetto e stavo riposando un po' - dice Garzuglia - e quando sono arrivato il clima era molto pesante. Era arrivata con una macchina, parcheggiando davanti al picchetto e poi è scesa in mezzo ai nostri e si è creata una bolgia". 

Garzuglia sostiene che l'obiettivo di Morselli era quello di creare confusione, provocare e dividere i lavoratori. "All'inizio c'è riuscita – continua Garzuglia – perché un gruppetto di 10-15 lavoratori è rimasto a parlarci, mentre noi invitavamo tutti ad andarsene per non raccogliere la sua provocazione. Infatti (dopo aver ribadito le sue solite favole, che in Terni ci credono, che vogliono investire, che non toglieranno l’integrativo, etc.) appena è risalita in macchina e si è allontanata, tra i lavoratori è stato parapiglia. Tutti contro tutti, tensione alle stelle, ma per fortuna la cosa sembra già rientrata”.

In ogni caso i lavoratori hanno mantenuto i nervi saldi e le mani in tasca e non era facile vista l’evidente provocazione della dirigente, che viene identificata come il vero artefice del piano di tagli e licenziamenti, messa lì dai tedeschi proprio per fare il “lavoro sporco”, come già in passato le era successo per altre realtà industriali (vedi Berco).

Alla fine però, Morselli si è dovuta allontanare, su invito del questore in persona, Carmine Belfiore che, insieme al dirigente della Digos, Marco Colurci, ha preso in mano la situazione e invitato la dirigente ad andarsene.

“Ora tutto dobbiamo fare meno che dividerci, che è proprio quello che vogliono loro – conclude Garzuglia – ma mi sembra che passata la rabbia del momento, già stamattina la nostra lotta sia ripresa con forza e determinazione. Tutti i presidi sono coperti da un gran numero di lavoratori, la fabbrica è ferma e stiamo studiando tutte le azioni da mettere in campo per denunciare l’incredibile provocazione di questa notte, un comportamento palesemente antisindacale”. (fr)