"Da giorni assistiamo allo spettacolo degradante dei tagli effettuati da alcune amministrazioni locali alle mense scolastiche per i cosiddetti 'bambini morosi', diventato dibattito nazionale con il caso emblematico del Comune di Adro". A tornare sul tema con una nota sono Barbara Bongini e Francesca Pinto del Coordinamento infanzia della Fp-Cgil Nazionale.

"Il concetto di prestazione scolastica obbligatoria - affermano i due sindacalisti - è sancito per legge e in questo rientrano tutte quelle misure che rendono effettivo il diritto allo studio: l’accesso ai servizi educativi complementari, la refezione scolastica e il trasporto".

"La Costituzione Italiana
- aggiungono - con gli articoli 3 e 34, riconosce la pari dignità sociale, prefigge l'obbiettivo di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, istituisce una scuola aperta a tutti, anche a chi è privo di mezzi. Il compito della pubblica amministrazione nel suo complesso è quindi quello di tutelare l’infanzia e di applicare la Convenzione ONU del 1989, di aver cura dei bambini nella loro interezza".

"Condanniamo fermamente
i provvedimenti delle Amministrazioni Locali che, in una fase in cui la crisi colpisce i redditi delle famiglie, sottraggono il sostegno ai più bisognosi, mentre contemporaneamente si elargiscono voucher alle famiglie benestanti per sostenere le spese per l'iscrizione ad istituti privati", affermano ancora Bongini e Pinto.

"Auspichiamo
- concludono i sindacalisti della Fp Cgil - che le Regioni, attraverso le proprie Leggi e i propri Regolamenti, facciano in modo che il servizio mensa rientri nel contesto educativo e non possa più essere interrotto, evitando imbarazzo, disagio e umiliazione. Che esempio di solidarietà, ma potremmo aggiungere di socialità, stiamo dando a questi bambini?".