E' oggi, 9 maggio, il giorno dell'incontro sindacati e Regione Lombardia sulla vertenza Alstom Ferroviaria. Alle 15 nel palazzo della Regione, i sindacati incontreranno l'Assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte. Contemporaneamente ci sarà lo sciopero e il presidio davanti al “Pirellone”. Alla trattativa prenderà parte anche il segretario generale della Fiom Cgil Lombardia Mirco Rota, nonché coordinatore nazionale Fiom Alstom.

Il tavolo tecnico è stato convocato per discutere della situazione che riguarda la multinazionale, dei cambiamenti organizzativi e produttivi del gruppo Alstom, dello stato delle gare dei treni regionali e del tema, che riguarda l'assenza di qualsiasi vincolo produttivo nel nostro Paese a chi si vede assegnatario delle gare.

Si tratta di una vertenza molto delicata, che non nasce sotto i migliori auspici. La multinazionale ha ceduto anche il settore Energia a General Electric con ripercussioni gravi a livello occupazionale sul territorio. Dall'esito della vertenza potrebbe dipendere la sorte di 3000 dipendenti, il cui futuro appare ora appeso unicamente alle commesse pubbliche. 

“La logica di dedicarsi prevalentemente al service, oggi che soltanto un terzo dei 300 dipendenti dello stabilimento di Sesto San Giovanni sono impiegati nel settore - sostiene il segretario della Fiom Cgil Milano Luciano Bruschi - risulterebbe poi incomprensibile e oltremodo penalizzante, visto che metterebbe a rischio ancor di più le maestranze e i lavoratori. Ecco perché chiediamo un intervento significativo a livello istituzionale".

“Siamo impegnati in un confronto complesso – afferma Rota - dove allo stato attuale sussistono problemi in ogni stabilimento del Gruppo. Prima del prossimo incontro, fissato per il 24 maggio, abbiamo voluto coinvolgere anche la Regione  per chiedere un intervento, non solo sulle prospettive di Alstom, ma per approfondire il tema del trasporto ferroviario nella nostra regione”.
“Senza nuove gare e senza investimenti, secondo la Fiom, anche un gruppo importante sul piano occupazionale come Alstom potrebbe ridurre la propria capacità di investimenti con pesanti conseguenze professionali ed occupazionali.

"Siamo preoccupati e chiediamo alla Regione di farsi interprete delle nostre istanze – dice il sindacato - e di intervenire a più livelli per tentare di arrivare a una mediazione col management del Gruppo. E' importante che l'Assessore Regionale e il Governatore Maroni facciano la loro parte affinché non vengano dispersi ulteriori pezzi di economia di questa Regione con altre dismissioni dolorose, che creerebbero ulteriore impoverimento, esuberi e disoccupazione di manodopera specializzata".