Prosegue la protesta di Fim, Fiom, Uilm e Rsu Alstom contro l'azienda, leader mondiale nella progettazione e nella realizzazione dei sistemi che permettono la gestione e il controllo del trasporto ferroviario e metropolitano, che vuole mascherare 33 esuberi con 11 trasferimenti collettivi e con 22 trasferimenti individuali. Domani, venerdì 29 luglio, ultime quattro ore di sciopero, del pacchetto di 12 ore proclamate mercoledì scorso. Fino alle ore 9, si terrà un presidio davanti ai cancelli dell'azienda, in via Corticella 75, a Bologna, e dalle 9.30, presidio e volantinaggio, in viale Aldo
Moro, davanti alla sede della Regione Emilia Romagna.

I sindacati ribadiscono la loro contrarietà ai trasferimenti. Alstom è un'azienda di 600 dipendenti, con moltissimi collaboratori esterni, che fa un prodotto estremamente specializzato, per cui le competenze tecniche non devono andare assolutamente disperse, sebbene questa sia la politica che l'azienda da tempo sta mettendo in campo. Inoltre, le sigle dei metalmeccanici sottolineano l'importanza per tutta la collettività del patrimonio produttivo di questo gruppo, ricordando che i meccanismi di segnalazione che evitano gli incidenti ferroviari sono il core business dell'azienda stessa.

Ecco perché i sindacati, domani al presidio, consegneranno alle istituzioni regionali (al presidente della Giunta dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, all'assessore ai trasporti, reti, infrastrutture materiali e immateriali, Raffaele Donini, e all'assessore alle attività produttive, Palma Costi) la richiesta di un incontro, per esporre nel dettaglio la situazione e per valutare il possibile contributo
istituzionale. Questo, anche al fine di evitare il rilevante impatto sociale delle scelte aziendali, sia in chiave occupazionale che in termini di sicurezza del trasporto pubblico ferroviario.