Una lettera rivolta alle massime istituzioni, dal presidente della Repubblica Mattarella al presidente del Senato Pietro Grasso, con un Sos accorato da parte dei lavoratori di Almaviva, e un sit-in programmato per il  22 gennaio dalle ore 9 a piazza Indipendenza, davanti alla Regione. I sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl hanno deciso di tornare in piazza dopo lo sciopero dell’11 dicembre scorso, a causa della mancanza di risposte sul destino dei lavoratori del call center, che, dopo la perdita dell'appalto Enel, per evitare i licenziamenti hanno rinunciato a un’altra parte di salario. “Non possiamo aspettare oltre che ci convochino. Andiamo a bussare  alle porte dell’illustre assente, il presidente della Regione, e questa volta devono farci entrare”, dicono i sindacati, che a dicembre avevano chiesto una  convocazione in Prefettura.

Nella lettera inviata anche al presidente della Camera Laura Boldrini, al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente della Regione Rosario Crocetta, i lavoratori sottolineano l’importanza del center di Almaviva, azienda che occupa oltre 15.000 lavoratori in Italia ( e molti di più all'estero) e gestisce i servizi di assistenza telefonica (e non) per Tim, Vodafone, Wind, Fastweb, Sky, Alitalia, Trenitalia, Inps, American Express, AMG, ENI, Regione Toscana, e una volta anche per il Comune di Roma e il  Comune di Milano (commesse perse l'anno scorso a causa di due gare al massimo ribasso) olte a Green Network, commessa oggi gestita in Albania.

“In particolare a Palermo su due sedi, siamo impiegati in oltre 5000 persone tra lavoratori a tempo indeterminato e precari. I due siti di Palermo esistono dal 2001 e quello che era iniziato come un lavoretto da studenti, é diventato il lavoro della vita, sul quale si sono costruite famiglie, in un territorio come quello di Palermo che non offre alcuna alternativa – scrivono i lavoratori - Da qualche anno, anche questa unica occupazione é messa in serio pericolo a causa di un quadro normativo carente per il settore, della mancata applicazione delle pochi leggi dello Stato esistenti in materia e di una politica industriale di settore mai realmente affrontata e che sembra avere a cuore più gli interessi delle lobbies internazionali che la tutela dei posti di lavoro esistenti”.

Tra i fattori che mettono a repentaglio l’occupazione a Palermo, l'assenza di regole certe sul cambio degli appalti, la delocalizzazione (in violazione dell'art.24 bis, ) dei volumi di traffico relativi a commesse che discendono da concessioni pubbliche dello Stato Italiano, le gare al massimo ribasso sul costo del lavoro, aggiudicate troppo spesso ad Aziende che, utilizzando in maniera distorta le nuove agevolazioni sulle assunzioni, di fatto tolgono il lavoro a chi lo ha per farlo svolgere ad altri lavoratori ad un costo inferiore (anche al di sotto del ccnl di riferimento) e con meno diritti e tutele.

“Questo stato di cose, oltre a danneggiare noi lavoratori, crea un aggravio per lo Stato, in quanto ad oggi si è cercato di mettere pezze utilizzando gli ammortizzatori sociali con costi anche per la collettività , invece di affrontare la questione in maniera definitiva regolamentando il settore- aggiungono - La nostra preoccupazione è ancora più grande, perché ci troviamo in un territorio che non offre alcuna alternativa. Sono ormai quattro anni che i dipendenti di Almaviva "tirano a campare" con le stampelle dei contratti di solidarietà ; nel mese di dicembre, sembrerebbe in seguito a delle ispezioni Inps, come se non fossimo già stati abbastanza in difficoltà , "ci è stata tolta una stampella ", in quanto, è stato unilateralmente modificato l'inquadramento dell'Azienda da industria a terziario; questa modifica ci ha lasciati in balia della giungla degli ammortizzatori sociali deroga, le cui coperture, oltre che inferiori, sono sempre avvolte da incertezza”.

I lavoratori denunciano la totale assenza istituzioni sulla tragedia sociale che si potrebbe generare in breve a Palermo, e che avrebbe ricadute gravissime anche sul tessuto sociale della città. “Non a caso l'unica figura istituzionale che sembra seriamente preoccupata per la situazione è il Sindaco Leoluca Orlando insieme all'assessore Giovanna Marano- continuano – Pertanto ci  rivolgiamo a voi perché siamo fortemente preoccupati per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie”.