Dopo le tante promesse, alla fine è arrivato un atto concreto. Con la firma nella tarda mattinata di sabato 30 aprile dell'accordo definitivo per l'acquisizione del forno elettrico e del treno rotaie per Aferpi, Piombino torna a sperare. E con la città le oltre 2 mila famiglie, più qualche centinaio legate all'indotto, che d'acciaio hanno sempre vissuto. La società controllata dall'algerina Cevital (che ha rilevato la Lucchini di Piombino) aveva annunciato il 25 marzo scorso l'accordo con l'azienda italo-tedesca Sms-Demag per l'acquisto del nuovo forno elettrico e del nuovo treno rotaie. Entro maggio dovrebbero partire le gare per le opere civili legate all’installazione dei nuovi impianti, che Aferpi si è impegnata ad affidare in tempi brevi.

Parte dunque il conto alla rovescia di 28 mesi, tempo che Sms-Demag ha indicato per la realizzazione e l’installazione dei nuovi impianti, lo stesso in cui Acciaierie e Ferriere si è impegnata a concludere tutte le opere necessarie al progetto. Un'impresa che dovrebbe permettere allo stabilimento di effettuare la prima colata entro la fine del 2018 e partire con la produzione all’inizio del 2019. La nuova acciaieria avrà una capacità annua di oltre un milione di tonnellate e disporrà di moderne tecnologie in grado di realizzare acciai speciali, mentre l’impianto di laminazione avrà una capacità di 750 mila tonnellate per produrre rotaie da 120 metri. Non sono i due milioni dell'era Lucchini, ma almeno non sono svanite le speranze di far ripartire Piombino e il suo territorio. L’azienda fornitrice è leader mondiale nell’impiantistica e garantisce soluzioni di altissima tecnologia, consumi contenuti e rispetto dell’ambiente.

“Alla fine è arrivata la firma tanto attesa” commenta Mirko Lami, segretario della Cgil Toscana con delega alle attività produttive e delegato Fiom nella Rsu della Lucchini: “Nel mondo della siderurgia sono stati in molti a dire che oggi fare investimenti sull'acciaio è da pazzi. Non credo che il patron di Cevital sia uno sprovveduto, credo invece che abbia fatto questi investimenti sapendo che il forno elettrico produrrà acciaio tra poco più di due anni e che fino ad allora Piombino lavorerà l'acciaio per trasformarlo in quelle rotaie e quelle barre che sono state da sempre il nostro pane”. Lami sottolinea anche che “finalmente le lotte dei lavoratori, a volte anche criticate perché poco incisive, hanno dato un grande risultato. Ora bisogna stare uniti per essere protagonisti del futuro, perché è ancora molto il lavoro da fare”.

Ora i sindacati chiedono un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico perché sul tavolo ci sono ancora le questioni legate al completamento del piano industriale, tra demolizioni, bonifiche, logistica e impianto agroindustriale. A questo puntano adesso i sindacati, perché in siderurgia, una volta terminate le ristrutturazioni, non ci sarà lavoro per tutti. Mettere tutti in sicurezza, in attesa degli altri investimenti di Rebrab, è dunque l’obiettivo che più impegnerà il sindacato nei prossimi mesi. Intanto la situazione produttiva procede secondo le previsioni, con vari reparti ripartiti in questi giorni e altri pronti a farlo. Le banche, dopo essere state caute, hanno dato il via libera alla firma confermando il piano industriale. L’azienda è stata costretta a una gestione finanziaria molto attenta, in attesa di un vigoroso intervento economico del presidente di Cevital, che comunque sta sostenendo senza problemi il fabbisogno aziendale, con iniezioni periodiche del denaro necessario. È ovvio quindi che il lavoro di Aferpi ora è teso a cambiare l’atteggiamento delle banche, perché un afflusso più corposo di denaro in cassa consentirebbe di affrontare anche i progetti produttivi con maggior agio.

“In tempi brevi riteniamo necessario l'incontro al ministero, che è garante dell'accordo, per conoscere i dettagli del contratto e le tempistiche per la realizzazione dell'intero progetto legato alla siderurgia, all'agroindustriale e alla logistica. E ci aspettiamo la massima chiarezza” spiegano Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil in una nota: “Per il rispetto dei tempi sarà necessario l'impegno e il coinvolgimento della Regione e del Comune a velocizzare gli adempimenti burocratici relativi alle concessioni e a monitorare lo stato di avanzamento dei lavori. L'avvenuto accordo potrà essere da volano per lo sviluppo produttivo e economico di tutto il territorio, con la possibilità da parte dell'azienda di acquisire ordini per aumentare la capacità produttiva dello stabilimento”. Ma soprattutto tengono alta l'attenzione sugli operai e proprio per questo puntano al completamento del piano industriale “Tutti i lavoratori – concludono i sindacati – entreranno in Aferpi entro e non oltre il 6 novembre 2016 e per noi l'obiettivo è di utilizzare come unico strumento la solidarietà, che al momento ha scadenza il 30 giugno 2019. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie alle lotte e all'alto senso di responsabilità dimostrata dai lavoratori”.