L'articolo che segue è tratto dal n.4/2020 di Idea Diffusa, il mensile a cura dell'Ufficio lavoro 4.0 della Cgil realizzato in collaborazione con CollettivaClicca qui per leggere tutti gli articoli di questo numero dedicato alle smart cities., le città intelligenti.

Le profonde trasformazioni che la tecnologia digitale sta determinando in tutti gli ambiti della nostra vita c'impone un nuovo modo di pensare e affrontare le conseguenze che la stessa sta determinando anche nello sviluppo sostenibile, in cui anche il lavoro e il modo di relazionarci all’interno del sistema produttivo diventano fattori fondamentali per la crescita economica e per il benessere delle persone.

In questi anni, tutto il lavoro è stato attraversato da continui cambiamenti, dove il rapporto uomo-tecnologia è in perenne evoluzione senza soluzione di continuità. Nello specifico, nel mondo della gestione e dello smaltimento dei rifiuti, diventa fondamentale confrontare la profonda impronta della trasformazione digitale e della diffusione degli strumenti sensoriali con quello che può essere considerato il vero significato di tutta questa attività; la salvaguardia dell’ambiente, la tenuta dei diritti dei lavoratori e la compatibilità economica del sistema, non più a carico della fiscalità locale.

Il processo della gestione integrata dei rifiuti, pensato e progettato attraverso l’implementazione dello sviluppo tecnologico/digitale, può garantire un effetto salubre sulla qualità dell’ambiente, limitando al massimo ogni rischio d'inquinamento ambientale, un miglior rendimento del rapporto tra rifiuti trattati e rifiuti riutilizzati e anche elevati standard quali/quantitativi dei servizi resi alle comunità locali, con un sistema tariffario puntuale e accessibile a tutti.

Attraverso l’utilizzo dei software sviluppati per la gestione e di tutti gli strumenti a supporto, è possibile migliorare gli aspetti della catena produttiva, anche nella prospettiva di riduzione degli eccessivi carichi di lavoro e dell’esposizione al rischio biologico; in sintesi, una maggiore tutela sulla salute e sulla sicurezza degli operatori del settore. Cassonetti, bidoncini e camion intelligenti, smistamento e selezione robotizzata, palmari e applicazioni mobili, adeguate reti wi/fi, strumenti analitici e software di ottimizzazione sono in
concreto gli strumenti con cui si attivano e migliorano le fasi del processo di crescita per rendere tecnologicamente compatibile e sostenibile lo sviluppo del settore ambiente.

È evidente, che in termini di gestione e di sistema, la raccolta differenziata e gli impianti di smaltimento sono in assoluto i processi che hanno avuto e dovranno avere il maggior efficientamento nello sviluppo tecnologico e nella correlata digitalizzazione sensoriale. Le esperienze di questi ultimi anni ci hanno evidenziato - in molte parti del Paese - come gli investimenti e i progetti in tema di gestione e recupero di materie da rifiuti, finalizzati al bisogno ambientale e culturale delle comunità locali anche coerenti con i riferimenti normativi e di contenimento delle tariffe locali, hanno avuto in positivo un maggior riscontro laddove la tecnologia e i software hanno supportato l’attività di imprese e lavoratori.

In concreto, però, occorre continuamente investire e pianificare. La geolocalizzazione delle utenze, sia per la distribuzione dei materiali che per la pianificazione della raccolta differenziata, l’ottimizzazione dei turni del personale e della gestione degli automezzi di raccolta, il monitoraggio degli svuotamenti per accertare eventuali anomalie e per elaborare in tempo reale i dati utili di raccolta di raccolta anche differenziata per singole utenze, sono solo alcuni esempi che garantirebbero l’ottimizzazione dei tempi nelle varie fasi, un maggiore controllo dei processi operativi, una miglior sicurezza dei dati delle singole utenze. Peraltro, i vantaggi di una gestione ambientale digitalizzata ci permettono anche di migliorare la gestione costi nell’elaborazione delle tariffe puntuali, garantendo la dovuta trasparenza e la sostenibilità economica alle singole utenze.

Fra gli altri aspetti da sottolineare, possiamo anche affermare che il “sistema integrato della raccolta rifiuti digitale”, attraverso la collaborazione fattiva di tutti i portatori di interessi
(cittadini/utenti/lavoratori e amministratori), è decisamente un volano fondamentale per lo sviluppo dell’economia circolare e per la stessa economia del Paese. Potremmo citare uno studio della Frost & Sullivan, dove nella ricerca 'The Impact of digital transformation on the waste recycling industry' ('L’impatto della trasformazione digitale sull’industria del riciclo dei rifiuti') anche per evidenziare come l’adozione ottimale delle tecnologie avanzate creerebbe crescita nel settore globale della gestione intelligente dei rifiuti, con risvolti economici notevoli per gli investitori e per gli enti proprietari, anche a tariffe contenute per l’utenza.

A oggi, la sfida è lanciata e il sistema Paese deve raccogliere con le comunità locali i temi che sono in agenda. Le necessità ambientali, sociali ed economiche sul sistema rifiuti difficilmente troveranno risposta senza adeguati investimenti e senza uno sviluppo tecnologico/digitale. Occorre affrontare e sostenere con determinazione, anche con delle politiche anticicliche, per far fronte alle sfide del futuro, l’idea che lo sviluppo passi necessariamente attraverso investimenti mirati soprattutto nella fase post Covid-19. Occorre trovare immediatamente le risorse per lanciare un grande progetto-Paese che sappia mettere insieme sostenibilità ambientale e sviluppo digitale. Occorre dotare amministratori locali e aziende della necessaria capacità economica e avviare un tavolo condiviso con tutte le parti sociali e sindacali per la crescita del settore.

La sfida del cambiamento non può essere persa ed è per questo che imprese e sindacato hanno chiesto al governo di questo Paese delle risposte certe in termini di investimenti e di crescita dell’economia circolare, soprattutto attraverso lo sviluppo degli impianti e della diffusione della digitalizzazione.

Massimo Cenciotti, Fp Cgil nazionale