"Le dimissioni del direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari del Trentino, Luciano Flor, che dal primo di febbraio assumerà l’incarico di direttore dell’azienda ospedaliera di Padova, non possono essere derubricate ad una mera scelta professionale di chi ha gestito i servizi sanitari in Trentino negli ultimi cinque anni". Cgil Cisl Uil del Trentino, per questo motivo, chiedono alla giunta di fare chiarezza su quanto avvenuto e sulle prospettive a breve e medio termine della riorganizzazione in atto dentro l’azienda e sul territorio provinciale.


"Siamo ovviamente molto preoccupati - spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti - non solo perché la sanità trentina è ancora nel bel mezzo di una riorganizzazione di cui non si vede il compimento, ma perché la giunta aveva appena confermato Flor nel suo incarico affidandogli obiettivi specifici da realizzare".

Lo scorso 19 ottobre infatti con una delibera la Giunta aveva rinnovato il mandato al dottor Flor con tre priorità - ricordano i sindacati - mettere in atto le azioni previste nel Piano di miglioramento 2013-2015 e nei provvedimenti di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, elaborare nei primi sei mesi del nuovo mandato una proposta di revisione del regolamento di organizzazione dell'Azienda provinciale ed attuare entro un anno e mezzo la riorganizzazione della medicina generale attivando le aggregazioni funzionali territoriali.

"Si tratta di tre obiettivi fondamentali - ricordano i tre segretari generali - per garantire una sanità pubblica efficiente, di qualità, capace di valorizzare le professionalità di chi vi opera e attenta ai bisogni dei cittadini che abitano le aree urbane come le valli". Cgil Cisl Uil chiedono un confronto immediato perché sia fatta chiarezza sulla vicenda e più in generale sulle politiche per la salute, comprendendo anche il destino del Not. "Su questo fronte - incalzano Ianeselli, Pomini e Alotti - il presidente Rossi e la Giunta provinciale devono assumersi fino in fondo le proprie responsabilità e spiegare perché avevano deciso di confermare Flor per un incarico tanto importante in un momento così delicato per la sanità trentina e cosa è accaduto in questi ultimi due mesi".

Per il sindacati, dopo un lungo periodo di fibrillazione politica che ha portato ad un cambio in corso d’opera al vertice dell’assessorato alla salute, ora c’è il rischio che si apra una nuova fase di incertezza nelle gestione dei servizi sanitari. "Non si possono rallentare ulteriormente i tempi della riorganizzazione - avvertono i segretari generali di Cgil Cisl Uil -. Questo è il tempo di assumere le scelte utili a rafforzare la sanità trentina senza cedere alle logiche localistiche ma puntando alla qualità dei servizi. Considerando l’arroganza con cui il presidente Rossi si è rapportato alle pari sociali in queste settimane, la scelta più semplice oggi per noi sarebbe quella di  abbandonare il senso di responsabilità, ma per il bene del Trentino il sindacato non si tirerà indietro se la Giunta saprà condividere le scelte sul futuro della sanità provinciale".