L'attività dei patronati in Piemonte è insostituibile. È quanto emerso dai dati resi noti nella sede Acli di Torino durante una conferenza stampa congiunta di Cgil Cisl Uil Acli Piemonte e del Centro Patronati regionale (Acli Inas Inca Ital). "Ancora una volta - hanno spiegato i segretari regionali di Cgil Cisl Uil, TomassoFerrarisCasucci e il presidente Acli Piemonte, Tarasco - viene messa in atto una manovra che arbitrariamente si appropria dei contribuiti con i quali i lavoratori dipendenti e le imprese finanziano la rete solidale dei servizi sociali dei patronati che consente a tutti i cittadini di fruire gratuitamente dell'assistenza necessaria per accedere alle prestazioni di welfare. Chiediamo pertanto l'annullamento del provvedimento e di aprire al più presto il confronto con i patronati". Per questo, "continua la nostra mobilitazione su tutto il territorio piemontese contro una norma sbagliata che colpisce i cittadini".

Nella conferenza stampa si è sottolineata l'attività svolta dai patronati in Piemonte, che contano complessivamente 327 dipendenti, 191 uffici (in tutti i capoluoghi di provincia e nei maggiori comuni), 3.800 ore alla settimana di apertura al pubblico, 92 tipologie di servizi che abbracciano tutto l’arco della vita, dalla maternità anticipata ai ratei di pensione post‐mortem e che in particolare consentono di accompagnare le persone nei momenti più difficili della propria vita, per situazioni legate al lavoro, alla salute, alla malattia, alla famiglia, garantendo di vedere realizzati in concreto i propri diritti.

Nel 2014 sono state patrocinate in Piemonte circa 530.000 istanze nei confronti Inps, Inail, ex Inpdap, ministero degli Iinterni riguardanti: sostegno al reddito, immigrazione, socio-assistenziale, previdenza, danni da lavoro, assistenza giudiziaria e medico legale.

Di queste 530.000 istanze inoltrate agli enti, solo il 23% è finanziato dal Fondo patronati, mentre il restante 77 % non lo è, pur mantenendo l’obbligo di gratuità del servizio da parte del patronato. I segretari hanno sottolineato che la rete nazionale dei patronati ha portato un risparmio annuo a favore dello Stato di circa 665 milioni di euro a livello nazionale. La “razionalizzazione” che ha prodotto per l’Istituto un’importante riduzione dei costi, è stata resa possibile proprio dalla rete dei Patronati i quali hanno svolto un ruolo da un lato di supplenza sul territorio, vista la diminuzione degli uffici e del personale Inps e, dall’altro, di intermediazione tra i cittadini e l’Istituto. La mobilitazione continuerà nelle prossime settimane.