Teleperformance, la multinazionale francese dei call center che opera da diversi anni a Taranto e Roma, ha confermato nell'incontro di oggi (giovedì 14 febbraio) i circa 300 esuberi nelle due sedi. "Nel tentativo di arrivare a escludere la dichiarazione di esuberi, provando a utilizzare l'ammortizzatore sociale della Fis (analoga alla cassa integrazione, con la retribuzione all'80 per cento delle ore non lavorate), i sindacati hanno chiesto di evitare la dichiarazione di procedura di crisi", spiega una nota della Slc Cgil: "Pertanto, dopo una discussione complicata, le parti hanno avviato una trattativa finalizzata all'utilizzo della Fis. Per l'ammortizzatore sociale è stata già fissata una riunione per il 28 febbraio alle ore 10.30. In vista di questo confronto, però, i sindacati hanno indicato a Teleperformance le loro richieste e priorità, specificando che in assenza di risposta su questi punti, non potrà essere sottoscritta l'intesa".

I temi sollevati a Teleperformance sono la "definizione del piano ferie in maniera normale, sanando le tante anomalie attuali; il pagamento anticipato dall'azienda delle ore di Fis (senza attendere l'Inps); la distribuzione equa e uniforme dell'ammortizzatore sociale". I sindacati chiedono inoltre a Teleperformance "di ridurre il numero delle eccedenze dichiarate, favorendo i passaggi dei lavoratori dipendenti sulle commesse in cui non ci sono al momento esuberi (Enel, Amazon, Apple)" e la "strutturazione di un piano di esodo incentivato serio per quei lavoratori che decidono di lasciare l'azienda. Se su questi punti entro il 28 non si dovesse trovare la quadra - afferma l'Slc Cgil - non si firmerà alcun accordo e si valuteranno gli scenari futuri".

"Gli esuberi vengono dichiarati per calo di attività, per cui si configura un'eccedenza di personale", spiega Andrea Lumino, segretario Slc Cgil Taranto: "Alla trattativa e all'approccio costruttivo delle parti, di qui il nostro invito all'azienda, sta ora trovare le soluzioni migliori". Tra Taranto e Roma, Teleperformance occupa circa 3 mila addetti, solo a Taranto sono quasi 2 mila, facendo del call center una delle principali fonti di lavoro della città pugliese. Già in passato Teleperformance ha fatto ricorso ad ammortizzatori sociali. Nel 2015 ci fu una lunga trattativa al Mise, con l'allora vice ministro Teresa Bellanova, perché era in ballo la chiusura del sito a Taranto. Il negoziato e la mediazione del governo scongiurarono però la chiusura di Telepeformance a Taranto.