È notizia di questi giorni il fatto che il bando per il progetto che prevede la realizzazione di un'infrastruttura per la banda ultralarga e l'incremento della copertura delle reti mobili (anche 5G) in 19 isole di Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna - il cosiddetto “Piano isole minori” - ha registrato la totale assenza di offerte. I 60,5 milioni per dotare di backhaul ottico gli arcipelaghi italiani entro il 2023 non sono stati dunque assegnati. Si tratta di un’occasione persa per dotare di vere e proprie “autostrade sottomarine” quelle aree del Paese che in termini di infrastrutture e dunque di digital divide, sono tra le più svantaggiate.

Ma, cosa ancora più grave, si tratta di un segnale chiaro e preoccupante di quello che rischia di accadere con i prossimi maxi bandi da quasi 6,7 miliardi totali che riguardano le gare per la banda ultralarga fissa (3,8 miliardi) e per il 5G (2 miliardi), e per i piani "Scuola connessa" (261 milioni) e "Sanità connessa" (501,5 milioni). A detta degli operatori a pesare sono state (e in prospettiva rischiano di essere) fideiussioni e penali, il che spingerebbe il ministro Colao a interfacciarsi con alcuni dei potenziali candidati per dare il via a una procedura negoziata (ipotesi prevista dal codice degli appalti in alternativa alla riproposizione di un bando riveduto e corretto.) Il tutto accade mentre non è ancora chiaro quale sarà il destino di Tim, l’incumbent nazionale, e dunque della rete.

Noi continuiamo a pensare che sia l’intero impianto ad essere sbagliato. La direzione giusta non è quella di frammentare, ma di riunificare gli appalti, per avere maggiori certezze, trasparenza, solidità. Il sistema di telecomunicazioni nel nostro Paese non può servire solo a promuovere spesa, così come non si può pensare che debba solo favorire la concorrenza. L’obiettivo da realizzare è quello di modernizzare il Paese, renderlo più efficiente, migliorare la vita di tutti. Non ci sembra che le premesse vadano in questa direzione.

Walter Schiavella, coordinatore dell Area industria e reti della Cgil nazionale
Barbara Apuzzo, resp. Politiche e Sistemi Integrati di Telecomunicazione Cgil