Si è aperto a Roma il tavolo di confronto per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Miniere, scaduto il 31 marzo 2025. All’incontro hanno partecipato la delegazione trattante di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i rappresentanti di Assorisorse, associazione datoriale aderente a Confindustria.

Le richieste dei sindacati: salari, classificazione e welfare

Nel corso del primo incontro, le tre organizzazioni sindacali hanno presentato alle controparti la piattaforma rivendicativa unitaria, con al centro la richiesta di un aumento salariale pari a 300 euro al 5° livello per il triennio 1° aprile 2025 – 31 marzo 2028.

I sindacati chiedono inoltre una profonda riforma del sistema classificatorio, finalizzata a superare la logica attuale, in cui gli inquadramenti professionali sono legati esclusivamente alla retribuzione. La proposta è di agganciare gli inquadramenti all’organizzazione del lavoro e alla gestione delle risorse umane.

Sul fronte del welfare contrattuale, si chiede un incremento del contributo a carico delle aziende nei fondi sanitari e previdenziali, oltre all’allargamento della platea di accesso a tali strumenti.

Formazione e sicurezza: strumenti nuovi e più efficaci

Al centro delle richieste anche nuovi strumenti per la formazione continua, tra cui l’introduzione di un libretto formativo digitale e la creazione di istituzioni paritetiche per la formazione e le politiche di genere.

In materia di sicurezza, i sindacati hanno ribadito la necessità di potenziare la formazione obbligatoria, con l’aggiunta di una giornata formativa in più ogni anno, per rafforzare la prevenzione nei luoghi di lavoro, in un settore particolarmente esposto a rischi specifici.

Un settore da rilanciare nel quadro della transizione

Nel corso degli interventi, Filctem, Femca e Uiltec hanno evidenziato l’urgenza di rendere il contratto del settore minerario più attrattivo, in un contesto segnato da rapide trasformazioni dovute a transizione digitale, incertezza geopolitica e cambiamenti del modello di sviluppo.

Secondo i sindacati, la nuova fase richiede percorsi e azioni congiunte da presentare ai Ministeri competenti, per promuovere politiche industriali a sostegno delle produzioni nazionali strategiche e per semplificare le procedure autorizzative.

Difendere i salari contro l’inflazione

È necessario sottoscrivere rapidamente il rinnovo – hanno dichiarato unitariamente Filctem, Femca e Uiltec – per affrontare la crisi economica che le lavoratrici e i lavoratori del settore stanno subendo a causa della pesante inflazione di questi anni e per difendere il potere d’acquisto dei salari”.