'Fumata nera' all’incontro al ministero dello Sviluppo economico, richiesto da Filcams, Fisascat e Uiltrasporti, per fare luce sulla difficile vertenza che ha coinvolto i 10.000 addetti del Consorzio Manital - composto dalla capofila Manital Idea e dalle società consorziate - impiegati su tutto il territorio nazionale in appalti pubblici e privati per committenze importanti (ministeri, società partecipate dallo Stato, ospedali, Università, Consip, Consob) da mesi senza retribuzione.

Momenti di tensione e disperazione al presidio promosso davanti alla sede del dicastero, dove oltre 300 lavoratrici e lavoratori hanno manifestato un forte dissenso sullo stato di una vertenza, che si trascina ormai dal 2017. Manital Idea ha dichiarato “difficoltà di riallineamento economico”, di fatto, ritardando il pagamento delle retribuzioni anche di 90 giorni, stipendi già ai limiti della sostenibilità, mediamente di 650/700 euro al mese.

I sindacati hanno illustrato ai rappresentanti del Mise - Chiara Cherubini, della struttura ministeriale delle crisi d'impresa, e il dottor Scopelliti, assistente del vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial - tutta la complessità della vertenza, che ad oggi non vede luce, nonostante gli impegni sul pagamento delle retribuzioni, sottoscritti al ministero dell’Istruzione dalla direzione del Consorzio. Le soluzioni proposte dalla direzione di Manital e dalle società consorziate nel corso dei mesi passati, a livello territoriale e a livello nazionale, dunque, non sono state in grado di dare una soluzione positiva e definitiva alle mancate retribuzioni, segno di una crisi complessiva, ormai conclamata e strutturale. Per i sindacati, "è urgente definire un intervento sinergico, con la regìa del ministero dello Sviluppo economico, che impegni anche le committenze a dare seguito a quanto previsto dalle leggi e dai contratti".

Filcams, Fisascat e Uiltrasporti hanno sollecitato l’attivazione immediata di un tavolo di crisi che definisca un intervento risolutivo e affronti i nodi connessi al pagamento dei salari, sebbene le committenze comunicano di pagare regolarmente. Il dicastero ha annunciato che nei prossimi giorni sarà convocato il consorzio e, a seguire, dovrebbe essere convocato il tavolo con i sindacati, ma senza ancora una data certa. Le tre sigle di categoria, ritenendo insufficienti gli impegni e le risposte, si sono riservate di proseguire le iniziative di lotta e mobilitazione e di verificare l’opportunità di proclamare uno sciopero nazionale.