Parte la vertenza Enel. Dopo mesi di confronti senza esito, i sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil lo annunciano con un duro omunicato rivolto all’azienda lanciando anche due hashtag – #EnelSmobilita e #ilSindacatoMobilita – che preludono allo stato di agitazione. “Enel lancia una sfida senza precedenti a lavoratori e sindacato, annunciando esternalizzazioni di attività Core e un cambio epocale di orario di lavoro per gli operativi di e-distribuzione senza alcun accordo con il sindacato”. Così si legge nella nota di Filctem, Flaei Uiltec.

Manca una visione del Paese

“Le immissioni nel triennio 2024-2026 – proseguono le tre sigle – produrranno addirittura una contrazione degli organici, se si tiene conto delle previste fuoriuscite. Enel, azienda centrale per il Paese e fondamentale per guidare la transizione energetica, è ormai solo concentrata a contenere la spesa, con un arretramento sul piano delle tutele, senza una visione per il bene del Paese, e incapace di creare valore”. “Va ricordato infatti - proseguono le tre segreterie nazionali - che Enel gestisce una concessione pubblica, vive di costi riconosciuti, ha ricavi altissimi (particolarmente in e-distribuzione) e un costo del lavoro che incide pochissimo sul bilancio”.

Stiamo parlando di una Spa a controllo pubblico che anche se fortemente partecipata da privati, “di fatto gestisce i soldi delle bollette degli italiani per erogare un servizio pubblica utilità. Un’azienda italiana con la maggiore capitalizzazione in Borsa che ha il compito centrale di sviluppare, all’interno di una transizione energetica epocale, un piano industriale espansivo ed utile al bene del Paese".

Utili sì, ma solo per i privati

"Il vettore del futuro sarà quello elettrico ed Enel ha il preciso dovere di affrontare questi anni difficili - ma di espansione del proprio business - con senso di responsabilità, avendo ben chiara la propria missione sociale, ancor prima di quella finanziaria. Stiamo contrastando - prosegue la nota sindacale - un atteggiamento del management di Enel, esclusivamente utile agli azionisti privati e per nulla orientato al bene comune”.