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Si è conclusa positivamente la vertenza sul rinnovo del contratto aziendale in Cfr, azienda metalmeccanica modenese che produce motori elettrici e che conta circa un centinaio di lavoratori.
"L'accordo è stato formalmente siglato venerdì 18 febbraio - spiega Valerio Vanzini, funzionario della Fiom Cgil - ed è stato raggiunto al termine di un'azione di lotta iniziata il 4 febbraio con la proclamzione dello stato di agitazione dei lavoratori che poi hanno scioperato davanti ai cancelli dell'azienda per 9 ore suddivise tra martedì 8 febbraio e venerdì 11 febbraio".
Al termine della mobilitazione, partecipata da oltre il 90% della forza lavoro, la dirigenza Cfr ha convocato Fiom e Rsu a un ulteriore tavolo di trattativa, dove ha comunicato l'intenzione di accogliere tutte le richieste che precedentemente aveva rifiutato''.
Nello specifico, l'intesa prevede il riconoscimento di un premio produzione di 1.600 euro al raggiungimento di diversi obiettivi e l'aumento del buono pasto, che da subito passerà da 5,50 a 6,50 euro, ma la conquista forse ancora più importante è l'abolizione nel premio di risultato dell'indicatore sulla qualità che, non essendo mai stato raggiunto negli anni precedenti, aveva decurtato il 10% del valore complessivo dello stesso premio.
"Questo accordo pone le basi per nuove e più credibili relazioni sindacali in Cfr - conclude la Fiom -, perché se è vero che l'azienda dichiara di poter crescere ancora nel prossimo triennio, anche che il rapporto con sindacato e Rsu deve essere altrettanto costruttivo"..