La lotta paga. "Questa settimana - si legge in una nota della Fiom di Verona - il Tribunale della città scaligera ha stabilito il rientro in azienda del delegato sindacale della Fiom Cgil di Verona, Jacopo Cavallini, licenziato ingiustamente dalla ditta Pellegrini Meccanica nel mese di novembre 2021, mentre esercitava il proprio ruolo sindacale, adducendo accuse infamanti e false di appropriazione indebita di fondi. Le accuse dell’azienda sono state completamente smontate durante il procedimento processuale grazie all’importante e decisivo ausilio dell’avvocato Gianfranco Magallini e delle numerose testimonianze di lavoratori e lavoratrici, a cui va la piena gratitudine dell’organizzazione sindacale, rilasciate al giudice a sostegno dell’innocenza totale del delegato".

“La segreteria della Fiom Cgil di Verona esprime la propria soddisfazione per la sentenza del Tribunale di Verona, che dimostra, ancora una volta, il valore dello Statuto dei lavoratori, dell’articolo 28 per i comportamenti antisindacali e della possibilità di disporre il reintegro dei lavoratori ingiustamente licenziati. Questa sentenza dimostra che queste leggi sono indispensabili per garantire ai lavoratori la tutela contro abusi e prepotenze che possono venire da un mondo imprenditoriale spesso incapace di governare le imprese senza violare i diritti fondamentali delle persone. In questa fase, in molte aziende crescono gli attacchi ai diritti dei lavoratori e le intimidazioni che colpiscono le libertà sindacali. Per tali ragioni la Fiom utilizzerà sempre tutti gli strumenti legali previsti per ottenere la reintegra per la piena tutela di lavoratori e lavoratrici.” Così il segretario generale della Fiom di Verona Martino Braccioforte dopo la lettura della sentenza.