La protesta
Fincantieri Monfalcone, operaio dell'appalto colpito da un carico. La Fiom ha indetto due ore di sciopero

Lo stop alla fine di ogni turno. La Rsu Cgil: "Negli ultimi mesi ripetuti episodi di violazione delle norme segnalati all'azienda, in particolare nelle aree dove opera l'appalto"
Due ore di sciopero alla fine di ogni turno ieri (16 marzo) alla Fincantieri di Monfalcone. La protesta, proclamata dalle Rsu Fiom Cgil assieme alla Fiom e alla Cgil provinciale, è la risposta del sindacato a un grave infortunio occorso nella mattina del 15 marzo a un lavoratore degli appalti, colpito da un carico in salderia B (centro Mas) durante un’operazione di movimentazione effettuata mediante gru carroponte.
Secondo le Rsu e i rappresentanti per la sicurezza (Rls) della Fiom non si è trattato di un fulmine a ciel sereno: "Negli ultimi mesi – si legge nella nota che annuncia lo sciopero – abbiamo ripetutamente segnalato, a tutti i livelli, gravi episodi di mancato rispetto delle norme di sicurezza in tutto lo stabilimento, in particolare dove opera l’appalto e nell’area dove è accaduto questo ultimo infortunio. Nonostante le rassicurazioni date da Fincantieri in tema di ambiente e sicurezza – prosegue la nota – e nonostante il confronto quotidiano con l’azienda su queste tematiche, continuano a verificarsi casi che mettono a rischio l’incolumità di chi opera nei cantieri. Tutto questo risulta ancora più preoccupante a fronte degli investimenti sulla sicurezza che Fincantieri ha fatto in seguito agli infortuni mortali successi a Monfalcone a partire dal 2008".
Quanto ai fattori critici, la Fiom punta il dita sulla crescita del ricorso agli appalti: "Riteniamo che l’aumento dell’appalto, in una situazione da tempo fuori controllo, rappresenti un grosso problema anche per le questioni di ambiente e sicurezza, con costi sociali che ricadono sulla comunità. Come Fiom – si legge in chiusura della nota – non abbiamo mai dato né daremo mai un prezzo alla sicurezza: ci adoperiamo quotidianamente per tutelare l’incolumità di chi lavora e a tal fine non esiteremo ad adoperare ogni mezzo a nostra disposizione".