I dipendenti del magazzino di Castel Maggiore (in provincia di Bologna), aperto tre anni fa, preparano le spese on line del servizio di delivery offerto da Esselunga ai clienti, e nell'appalto di logistica lavorano circa 150 lavoratori dipendenti Ucsa spa. "I lavoratori sono costantemente e stabilmente sotto inquadrati, quindi percepiscono una retribuzione più bassa di quanto previsto dal contratto nazionale in base alle professionalità acquisite, e non ricevono alcun trattamento economico in caso di malattia e infortunio. 110 addetti su 150 sono con contratto a tempo determinato, un numero ben oltre la percentuale consentita dalla legge, e tutti i lavoratori sono stati inseriti con contratto part time, anche se quotidianamente svolgono più ore". Così in una nota Carlo Parente, della Filt Cgil di Bologna.

"Dal confronto con Ucsa è emersa chiaramente la volontà di proseguire su questa linea, senza dare completa applicazione al contratto nazionale. Ed Esselunga, pur essendo a conoscenza di queste circostanze, finora non è intervenuta. Non è accettabile che in tanti magazzini di logistica continuino a presentarsi condizioni di irregolarità palesi e intenzionali. E questo accade in un settore come quello del delivery, che è in forte crescita, con fatturati peraltro accresciuti durante la pandemia e committenze costituite da grandi aziende da tempo sul mercato", aggiunge il sindacalista.

Sindacato di categoria e lavoratori hanno quindi deciso di procedere con altre iniziative di sciopero, nei prossimi giorni, a rivendicazione delle condizioni di lavoro spettanti e per un principio di legalità.