È inspiegabile e ingiustificabile quanto abbiamo registrato in queste ultime ore in merito alla cancellazione, negli atti da varare per la legge di Bilancio, del provvedimento teso a sostenere, con le attuali risorse provenienti dalle tasse portuali, il costituendo fondo di settore di accompagno all’esodo per i lavoratori portuali". A riferirlo unitariamente, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, definendolo "un atto gravissimo e inconcepibile, considerato che non avrebbe avuto oneri aggiuntivi a carico dello Stato".

"Sul fondo - spiegano le tre organizzazioni sindacali -, vi era il formale impegno del ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, definito nell'ambito di una lunga trattativa, che ha portato alla sospensione dello sciopero generale nazionale dei porti previsto per lo scorso 17 dicembre. Siamo di fronte a una nuova conferma del mancato impegno del Mims e della conseguente inerzia del ministro sui temi della portualità, e in particolare registriamo la grande disattenzione verso un settore strategico per il Paese e verso tutti gli attori del cluster portuale, imprese e lavoratori, un disinteresse che rischia di limitare le potenzialità italiane".

"Ora - sostengono infine le sigle di categoria - c’è rabbia e tensione fra i lavoratori portuali di tutto il Paese, pronti a reagire a questa evidente beffa, alla quale risponderemo, come organizzazioni sindacali riprendendo tutte le iniziative utili a sostenere le nostre ragioni, a partire dallo sciopero sospeso, che sarà riprogrammato e consumato con determinazione".