ore 12.30 - Samuele Piddiu, segretario generale Cgil Sarda (podcast). 

 


12.15 - Sotto il palco a Cagliari, la piazza dei Centomila applaude le parole di Maurizio Landini, segretario generale Cgil, in collegamento da Roma.

 

12.00 - Da Cagliari i manifestanti seguono la piazza di Roma, i segretari generali della Uil e della Cgil.  

 

11.50 - Prende la parola sul palco di piazza dei Centomila a Cagliari Roberto Ghiselli, segretario confederale Cgil. 

 

11.40 - Il tema delle pensioni è cruciale per i lavoratori edili ma anche per gli altri della filiera “delle cave, delle fornaci, dei manufatti in cemento – spiega Veronica Puddu -. Stiamo parlando di lavori estremamente gravosi, di fatica, esposti alle intemperie stagionali e a un’usura che va riconosciuta. Stiamo parlando di lavoratori particolarmente esposti al rischio di infortuni anche mortali e alle malattie professionali: questo Paese deve riconoscere il principio che non tutti i lavori sono uguali e compiere un atto di giustizia e al contempo agevolare un patto generazionale per consentire l’uscita in pensione di tanti lavoratori del nostro settore attraverso requisiti pensionistici più dignitosi”.

11.36 - “La Sardegna è una terra che ha fame di infrastrutture – dice Veronica -: materiali e immateriali, civili, energetiche, digitali, elemento essenziale per la coesione sociale, sono la conditio sine qua non per poter agire inclusione, cittadinanza e promozione sociale”.

11.35 - La parola passa a Veronica Puddu, impiegata edile, un settore chiave per lo sviluppo di questo Paese perché, spiega, “sono l’elemento per rimettere in moto – insieme alle infrastrutture “culturali”- quell’ascensore sociale e costruire una prospettiva di sviluppo sostenibile creando occupazione di qualità, con professionalità altamente specializzate”.

11.30 – “Per noi la manovra è assolutamente insoddisfacente soprattutto per la scuola, tanto che assieme a Uil, Snals e Gilda abbiamo già scioperato il 10 dicembre. Una grande giornata di lotta e mobilitazione”. A parlare dal palco adesso è Emanuela Valurta, insegnante. Pretendiamo attenzione per la scuola pubblica: il che significa investimenti per il personale, per la sicurezza e di contrasto alla pandemia, per una scuola equa e solidale, significa in breve una inversione delle politiche neoliberiste degli ultimi 20 anni. Il governo sulla scuola e sui nostri comparti continua a sbagliare tutto, per questo lo sciopero del 10 e quello di oggi sono per noi solo l’inizio della mobilitazione”.

11.25 - Parla il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, che chiuderà la manifestazione di Cagliari.

 

11.10 - La piazza di Cagliari.

 

11.05 - “La Sardegna rappresenta il più grande paradosso d'Italia – denuncia Matteo, delegato Filctem dal palco di Cagliari -. Parliamo di transizione ecologica ed energetica, di de-carbonizzazione, di tariffe energetiche elevate per noi cittadini e per le imprese, e ancora siamo l'unica regione d'Italia e d'Europa che non ha il metano. Io sono turnista alla Portovesme, azienda della multinazionale Glencore che in questi giorni ha dichiarato la fermata della metà degli impianti a causa del caro energia!”.

11.00 - È la volta di Matteo Roccasalva, operaio turnista a Portovesme, delegato Filctem Cgil. “Dicono che sia stato affrettato proclamare questo sciopero generale, dicono che sia fuori luogo per le tempistiche e per il modo in cui è stato proclamato. Beh, io invece dico che ci sarebbero i presupposti per farne più di una di giornata di sciopero. Tanti sono i problemi e le condizioni di disagio che vivono i cittadini”.

10.40 - A Cagliari è partito il palco. Apre Francesca Ticca, segretaria generale Uil Sardegna. 

10.30 - In tantissimi in piazza dei Centomila per lo sciopero generale, lavoratrici in prima fila. 

10.00 - Piazza dei Centomila, grande piazzale a ridosso del porto turistico di Cagliari, si sta riempiendo di manifestanti. Bandiere rosse della Cgil e blu della Uil, palloncini, striscioni delle delegazioni che arrivano da tutte le province della Sardegna, da tutte le categorie sindacali. Tutti sotto il palco per dare il via alla manifestazione che accompagna lo sciopero generale per la giustizia sociale, il lavoro, il futuro, l'equità, in una delle cinque piazze italiane. 

9.55 - Lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani, cittadini aspettano che inizi la manifestazione, una piazza colorata. 

 

9.50 - Le categorie della Cgil ci sono tutte, e tutte ben rappresentate. 

9.45 - Lavoratori e lavoratrici, delegati, pensionati, arrivano in piazza, li accolgono le note di Guantanamera.  

9.30 – È tutto pronto per la manifestazione cagliaritana in occasione dello sciopero generale di otto ore, proclamato da Cgil e Uil per chiedere equità e giustizia sociale e un cambiamento di rotta nella legge di bilancio in discussione. Per lavoratori, lavoratrici, giovani, pensionati, cittadini provenienti da tutta la Sardegna l’appuntamento è in piazza dei Centomila, dove sono in programma gli interventi dei delegati Filctem, Flc e Flai e quelli del segretario confederale Roberto Ghiselli e di Francesca Ticca, segretaria generale Uil Sardegna. Qui le ragioni dello sciopero sono ancora più forti che in altre zone d’Italia, perché questa regione soffre. “Soffre per l’assenza di lavoro, infrastrutture, per carenze, per isolamento – dice Carmelo Farci, segretario generale Cgil Cagliari -. Siamo detentori di primati che non ci piacciono: abbandono scolastico e spopolamento delle aree interne. Siamo un’isola che ha necessità di cambiare, come bisogna cambiare il nostro Paese. E questa manovra non è utile per farlo e per dare voce e ruolo sempre di più al sindacato che rappresenta le classi meno tutelate”.