Giornata nera per il lavoro in Lombardia. Oggi (giovedì 18 novembre) ci sono state due vittime, quasi in contemporanea. La prima è Furio Ambrogio Frigerio, camionista di 50 anni, originario di Valmadrera (Lecco): l'incidente è avvenuto a Cesano Maderno (Monza-Brianza), l'uomo è rimasto schiacciato dal carico (tre quintali di materiali) che aveva trasportato. La seconda è Efrem Plebani, operaio edile di 63 anni, originario di Foresto Sparso (Bergamo), precipitato da un ponteggio, da un'altezza superiore ai cinque metri, durante i lavori di ristrutturazione in una villa di Milano, in zona Maggiolina. 

"Le parole ormai stanno a zero", scrivono in un comunicato  Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Milano e Bergamo, commentando la morte di Efrem: "Trasportato all’ospedale Niguarda già in condizioni gravissime con traumi riportati al cranio e al torace e con un arresto cardiaco conseguente, che, nonostante i tentativi di rianimazione, non gli hanno concesso una seconda possibilità. Spesso non ci sono seconde possibilità! Ecco perché il grido che si è alzato da Piazza Santi Apostoli lo scorso sabato durante la manifestazione unitaria degli edili, incentrata sul tema della sicurezza, deve essere ascoltato immediatamente!

Può un operaio di 64 anni lavorare ancora in un settore così esposto? Possiamo accettare che nel 2021 si muoia ancora come 50 anni fa per caduta dall’alto? Questo è solo l’ultimo di una lunga e inarrestabile serie di infortuni gravi, gravissimi e mortali che stanno ormai da tempo colpendo le nostre province, così come il resto del Paese. Ogni volta tanto dolore e tanta rabbia, ogni volta esauriamo le parole. Ormai è evidente che non si stanno mettendo in atto tutte le misure di prevenzione, non si fa ancora abbastanza per informare, formare adeguatamente e in modo costante i lavoratori, i controlli non sono assolutamente sufficienti e non si sanzionano pesantemente le irregolarità. Per evitare che succedano ancora queste tragedie si ritiene non più rinviabile la Patente a Punti che consentirebbe di selezionare, anche dal punto di vista degli investimenti in salute e sicurezza, le imprese sane e strutturate che rispettano le regole.

Inoltre si chiede al Governo, che proprio in queste settimane sta discutendo la manovra di bilancio, di intervenire e migliorare l’accesso alla pensione attraverso l’Ape Social per i lavoratori edili che non possono e non devono a 64 anni svolgere un lavoro così gravoso. In questa fase espansiva del settore delle costruzioni o investiamo il massimo su salute e sicurezza o ci ritroveremo tutti i giorni con questo bollettino di guerra indegno di un paese civile. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia della vittima e siamo fin da ora disponibili per qualsiasi tipo di assistenza".

A queste parole si aggiunge il commento di Massimo Balzarini della segreteria Cgil Lombardia. "Siamo stanchi di contare i morti e i feriti, il lavoro non può essere un campo di battaglia”. 

In base ai dati Inail aggiornati a settembre 2021, in Lombardia dall’inizio dell’anno sono morte 125 persone. Nello stesso periodo le denunce d’infortunio sono 72.234. Da gennaio a settembre 2021 sono morti a Brescia 33 lavoratori. Segue la provincia di Milano con 32 morti sul lavoro. Bergamo ne conta 17.

“Regione Lombardia dia attuazione degli impegni già previsti sul potenziamento dei servizi ispettivi e per riunificare e rafforzare i dipartimenti di prevenzione – sottolinea Balzarini -. Dal Governo ci aspettiamo risposte rapide in continuità con i provvedimenti che rispondono solo ad alcune nostre richieste, attendiamo ancora il confronto sulla formazione e sulla prevenzione. Tempestivamente si istituiscano la patente a punti e rafforzino i controlli già annunciati. Le aziende si devono impegnare a garantire la salute e la sicurezza”.