In Emilia-Romagna questa mattina presidi davanti alle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per chiedere l'aumento dei fondi per la contrattazione integrativa. "Non sono eroi - scrive la Fp Cgil Regionale - sono grandi professionisti, persone normali che vanno valorizzate per quello che fanno tutti i giorni per noi che abbiamo bisogno dei servizi".

L'obiettivo della protesta è quello di richiedere impegni precisi all’assessorato regionale alla sanità.

"Servono - si legge in una nota rilanciata dalle strutture territoriali - risposte strutturali per il salario delle donne e degli uomini che lavorano nelle aziende, le colonne portanti del nostro Servizio Sanitario Regionale. Serve un impegno a superare vincoli di spesa assurdi che rischiano di penalizzare chi lavora e chi assume per migliorare i servizi come nel caso della nostra Regione. Le assunzioni sono irrinunciabili, lo erano prima della pandemia, visti gli anni di blocco del turnover, e lo sono ancor di più in questo momento per garantire tutti i percorsi assistenziali alla cittadinanza, ma ribadiamo con forza che se non si superano questi assurdi limiti di spesa imposti dal ministero dell’Economia e non c'è un forte investimento di risorse sui fondi della contrattazione delle aziende del SSR gli stipendi subiranno un inevitabile calo".

"Se si crede nell’eccellenza della sanità emiliano romagnola si devono trovare le risposte per chi la rende tale col proprio agire quotidiano".