No al blocco dei treni, sì alla campagna vaccinale. Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass per salire su treni a lunga percorrenza, traghetti e aerei, e di fronte alle minacce di bloccare le ferrovie il 1 settembre nelle maggiori stazioni italiane, i sindacati dei trasporti si oppongono alla protesta e sperano in “un doveroso ripensamento da parte dei promotori. I rischi connessi sono evidenti – affermano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti”. Gli obiettivi individuati sono 54, da Nord a Sud: le stazioni di Bari, Bologna, Milano, Roma, Trento, Genova sono solo alcune. L’appuntamento è fissato alle 14.30, il blocco dovrebbe partire alle 15.

“Il trasporto ferroviario è un servizio pubblico essenziale – sostengono le organizzazioni sindacali - e infatti è soggetto alla legge sui servizi minimi per lo sciopero, che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato, sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale per i lavoratori e per gli utenti del servizio pubblico”. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ricordano infine che il vaccino è l’unica arma conosciuta finora per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza.