Mentre il protocollo per il rientro in sicurezza latita, il ministero dell'istruzione ha predisposto le “Linee guida per la didattica digitale integrata”: una serie di indicazioni che intervengono anche sui carichi di lavoro dei docenti e che in sostanza "spiegano l'arte di arrangiarsi a costo zero", così il commento della Flc Cgil che chiede di ritirare la linee guida. Si prospetta, in sostanza, una didattica mista, in presenza e a distanza, che diventerà totalmente a distanza in caso di aggravamento della situazione epidemiologica.

Di fatto dopo mesi in cui si è dichiarata la povertà della didattica a distanza, la necessità del rapporto educativo in presenza, dopo settimane di promesse sul rientro in classe, ma senza garantire il necessario numero di docenti e di personale Ata, commenta il sindacato, "finalmente il ministero tradisce le sue reali intenzioni: proseguire la didattica d'emergenza sulle spalle degli studenti, soprattutto di quelli con maggiori difficoltà".

Ad oggi, come è noto, non sono state garantite assunzioni tempestive di docenti, non si è assegnato personale aggiuntivo alle scuole che dovranno affrontare un anno assolutamente straordinario, non si sono reperiti né ristrutturati locali adeguati ad accogliere gli studenti e tutto ciò è avvenuto perché era pronta la soluzione facile e al ribasso: imporre alle scuole il Piano della Didattica Digitale Integrata.

Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, "in questi lunghi mesi di confronto-scontro con il ministero abbiamo sempre sottolineato, inascoltati, il fattore tempo, adesso è chiaro perché le soluzioni che abbiamo proposto non sono state approntate: la didattica a distanza è una soluzione a basso costo già sperimentata in emergenza e oggi proposta addirittura come innovazione".

Per questo, conclude il sindacalista, "chiediamo il ritiro delle linee guida che propongono una didattica inefficace per chi è in difficoltà e incapace di raggiungere la totalità degli studenti. C'è bisogno di forti e immediati investimenti per affrontare la riapertura e, soprattutto, per restituire alla scuola tutte le risorse tagliate negli anni".