Le bandiere colorate della pace, con quelle della Cgil e le sue categorie, con quelle blu di Sant'Egidio, quelle di Legambiente di Emergency colorano il corteo di Europe for Peace che nel pomeriggio di sabato si è dato appuntamento a Roma, lungo i Fori Imperiali, per chiedere che si avvii un vero negoziato di pace per porre fine al conflitto scoppiato un anno fa in Ucraina. Ad aprire il corteo e reggere lo striscione Europe for peace, il sindaco Roberto Gualtieri, il segretario della Cgil Maurizio Landini e il fondatore di Sant'Egidio Andrea Riccardi.

"Costruire la pace" mentre l'intervento militare della Russia in Ucraina ha superato la soglia del primo anno "è un obiettivo fondamentale, perché siamo di fronte al rischio di una guerra atomica", ripete Landini. "Noi l'avevamo detto il 5 novembre che avremmo continuato fino a quando questa guerra non viene fermata", continua il numero uno del sindacato di Corso Italia. “La cosa importante è che non siamo solo a Roma, in queste giornate in più di 120 città d'Italia e soprattutto in tante altre capitali d'Europa finalmente si scende in piazza per chiedere ai governi e alle istituzioni di svolgere la loro funzione diplomatica per avviare un negoziato".

Per Landini “costruire la pace è un obiettivo fondamentale perché siamo di fronte al rischio di una guerra atomica: è bene che sia chiaro questo. Il nostro è un realismo molto forte, perché solo con la pace si può permettere al popolo ucraino di tornare a costruire un proprio futuro. Ma soprattutto si permette a tutte le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare di poter migliorare la loro condizione. E noi siamo qui perché dire no alla guerra vuol dire anche cambiare un modello economico di sviluppo sbagliato che ci ha portato anche a questa guerra".

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