"La Cgil ha proclamato lo sciopero generale per contrastare tutta una serie di iniziative governative che dall’eclatante versante del marketing-pubblicitario si trasformano in provvedimenti odiosi, perché vanno a colpire, sempre e comunque, la parte più debole della società italiana: disoccupati, pensionati, giovani e lavoratori dipendenti". Così la Cgil del comprensorio Reggio calabria-Locri, che vuole portare a conoscenza della popolazione le cose che sono inserite nel provvedimento governativo, la legge di Stabilità, ribadendo "come si dia per scontato – con grande enfasi –, per esempio, la bontà del bonus per i nati dopo il 1° gennaio dove non c’è una gradualità rispetto al reddito e ai componenti del nucleo familiare e si oscurino le tante questioni che meriterebbero non solo attenzione ma, soprattutto, prese di posizione che la nostra organizzazione intende contrastare".

"Sarebbe anche facile, per noi, fare un elenco – continua la Cgil di Reggio-Locri–; quello che, invece, vogliamo portare all’attenzione della gente è la funzione che la Legge di Stabilità che doveva avere l’ambizione di porsi non ha avuto, nonostante il perdurare della crisi, con interventi mirati soprattutto sul versante degli investimenti. Stiamo parlando di politiche mirate verso un progresso di crescita che sia in grado di porre in relazione e di allinearsi verso adeguate politiche per il lavoro, vista la crescente disoccupazione; mentre, le intenzioni governative indicano che la direzione è quella di eliminare i diritti grazie alla legge-delega sul mercato del lavoro (il famoso Jobs act)".

"Iniziamo con questo primo comunicato stampa – rileva il sindacato reggino – per informare i cittadini sulle proposte avanzate dal Governo che - ribadiamo - sono per davvero odiose, perché vanno a colpire gli strati più deboli della società italiana. Partiamo da una constatazione che riguarda direttamente la città e i cittadini di Reggio Calabria. Città che ha salutato con molta soddisfazione la venuta del premier Renzi che ha potuto constatare, di persona, lo sfascio etico ed economico della città e che sul versante finanziario ha trovato la 'soluzione' di scaricare sui cittadini il maltolto di vecchi governanti, con un pesante fardello che durerà per almeno dieci anni. Ebbene, in un contesto simile, dove si è ritornati alla politica (speriamo quella buona), Renzi, invece di indicare e dare risorse, magari aggiuntive, non trova di meglio che tagliare quanto già era stato precedentemente assegnato a Reggio Calabria".

"Ci troviamo con un articolo 30 – conclude la nota sindacale –, dove al comma 4 della legge di Stabilità si riduce di 3 milioni (a decorrere dal 2015) l’autorizzazione di opere concernenti gli interventi di cui al 'contributo straordinario del comune di Reggio', volgarmente detto decreto Reggio. Al signor sindaco, vogliamo chiedere di intraprendere azioni comuni che siano tese a pianificare una possibilità di rinascita della città. In vista dello sciopero generale del 5 dicembre, procederemo a un capillare processo di informazione rivolto a tutti i cittadini attraverso iniziative sul territorio e rivolto ai lavoratori attraverso assemblee in tutti i luoghi di lavoro".