Sviluppo, lavoro, ambiente. Sono le parole chiave della Cgil Puglia per l’azione sindacale da mettere in campo nel 2017. Parole che trovano una declinazione nel documento politico programmatico che viene presentato a Taranto oggi (giovedì 16 febbraio), alla presenza del segretario generale Susanna Camusso, nel corso di un’assemblea regionale che si tiene presso il PalaMazzola a partire dalle ore 10. L’iniziativa avrebbe dovuto tenersi il 10 gennaio e fu rinviata a causa dell’ondata di maltempo che investì la regione, creando disagi e pericoli per la mobilità. A Taranto arrivano 1.500 delegate e delegati provenienti da tutte le province.

“Abbiamo scelto Taranto perché rappresenta il paradigma di quale modello di sviluppo si vuole dare alla Puglia.  Emblematiche le  emergenze connesse all’ambiente, a partire dalla salute dei cittadini, al futuro produttivo dell’Ilva, con quel che significa in termini di bonifica e ambientalizzazione, abbattimento delle emissioni nocive e risposte occupazionali per gli oltre 12 mila operai impiegati nel siderurgico – spiega il segretario generale della Cgil pugliese Pino Gesmundo: "Ma ogni provincia presenta particolarità, debolezze e punti di forza del sistema economico e sociale che reclamano interventi e soluzioni mirate. Abbiamo allora voluto raccordare le principali istanze dei territori in un unico documento programmatico regionale, che rendiamo pubblico alla presenza dei tanti delegati e  sottoponiamo all’attenzione dei nostri interlocutori istituzionali e sociali. Un documento che discende dal documento programmatico per lo sviluppo del Mezzogiorno Laboratorio Sud della Cgil nazionale, strutturato poi in varie declinazioni con i piani del lavoro provinciali elaborati da tutte le Camere del lavoro della nostra regione”.

“Una traccia di lavoro, un perimetro con delle direttrici che – afferma Gesmundo – consentirà a noi di lavorare a un progetto armonico e condiviso, in cui ogni territorio troverà gli spazi per elaborare proprie piattaforme e costruire vertenze per lo sviluppo e l’occupazione. Un documento di largo respiro che abbiamo condiviso con le nostre strutture e risultato di una intensa fase di confronto che la segreteria e i dipartimenti della Cgil Puglia hanno tenuto nei mesi scorsi con i territori. La finalità è quella di dare un contributo allo sviluppo della Puglia e del Mezzogiorno. Documento che è stato sottoposto al contributo di tecnici e del mondo accademico che ne hanno apprezzato la concretezza delle proposte la lungimiranza delle analisi. Un documento a disposizione di politica e istituzioni per un confronto serio e di merito”.

Nel corso dell’assemblea, dopo l'illustrazione della piattaforma da parte del segretario generale della Cgil Puglia, si alternano sul palco i responsabili delle sei Camera del lavoro della regione e interventi di delegate e delegati, giovani e pensionati. Portano il loro saluto il presidente della Regione Michele Emiliano e il sindaco di Taranto Ippazio Stefano. A chiudere i lavori, per le ore 12.30, l’intervento di Susanna Camusso.

Il segretario generale della Cgil è poi impegnata nel pomeriggio in un'altra iniziativa della Cgil che si tiene a Lecce. Alle 17 inaugura nel quartiere San Pio lo Spazio Diritti, un luogo per il coworking, aperto alla platea di giovani, lavoratori precari e con partite Iva per tutelarne i diritti. Subito dopo Camusso partecipa alla conferenza pubblica “Nuovi lavori, nuovi diritti – per tutelare giovani, precari e partite Iva”, che si tiene nell’Aula magna dell’ex Ateneo dell’Università del Salento, a Palazzo Codacci Pisanelli. Intervengono anche Vincenzo Zara (rettore dell'Università del Salento), Valentina Fragassi (segretaria generale Cgil Lecce), Maria Giorgia Vulcano (coordinatrice Giovani Cgil Puglia) e Pino Gesmundo, (segretario generale Cgil Puglia).

“Sempre più – spiega Gesmundo – abbiamo la necessità di aprire spazi di protagonismo e confronto giovanile, le vittime di una precarizzazione selvaggia del mercato del lavoro, costretti a scegliere tra voucher o emigrare. E a noi a differenza del ministro Poletti sta a cuore che i nostri giovani, risorsa intellettuale e sociale, possano qui mettere a frutto le loro capacità, intelligenze, conoscenze. Un popolo di precari che vogliamo rappresentare sempre più e meglio, motivo che ha spinto la Cgil e promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare che riunifichi i diritti di chi lavora a prescindere dal tipo di rapporto, e come è noto due referendum - per abolire i voucher e ripristinare clausole sociali negli appalti - per i quali siamo già in campagna elettorale, in attesa che questo Governo ci indichi una data utile per il voto. Due referendum, come recitano gli slogan, per liberare il lavoro dalla condizione di sfruttamento e precarietà e costruire un’altra idea di Italia, una società dove centrali sono le persone, il lavoro, la sua dignità, i diritti”.