L’11 luglio si è tenuto l’incontro urgente richiesto da Federfarma ai sindacati di categoria, per una valutazione delle ripercussioni che gli annunciati interventi del governo in materia di tagli alla spesa sanitaria (spending rewiew) determineranno sull’occupazione. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, nel confermare il giudizio critico già espresso dalle rispettive confederazioni, hanno manifestato viva preoccupazione per la tenuta occupazionale del settore delle Farmacie private e pubbliche:

“Siamo di fronte infatti non solo a provvedimenti ben lontani dall’intervenire in un contesto di invarianza dei servizi ai cittadini, ma per quanto riguarda la filiera del farmaco, è l’ennesimo taglio pieno di conseguenze tra cui la progressiva perdita del ruolo di presidio sociale e sanitario delle farmacie che rischiano sempre più di assomigliare a esercizi commerciali”.

"A questo punto – continuano i sindacati – è essenziale ribadire che la dispensazione del farmaco è, e deve rimanere, un servizio pubblico e che il suo cardine, la pianta organica delle farmacie, deve assolutamente rispondere a criteri di servizio  per i cittadini e di copertura di tutto il territorio nazionale, anche quello meno ricco e meno popolato. Da tempo, il sindacato richiede investimenti e non tagli. È ormai non più rinviabile un ridisegno normativo complessivo della dispensazione finale del farmaco, che preveda un ruolo attivo di proposta delle parti sociali e che salvaguardi e promuova la buona occupazione e difenda la funzione primaria della farmacia nel nostro paese: garantire un servizio di tutela della salute dei cittadini".