"Nei giorni scorsi è stato definitivamente stipulato tra la Asl 3 di Pistoia e la Misericordia, il contratto per la gestione del trasporto degli utenti disabili di diverse strutture pistoiesi, tra cui l' APR (ex AIAS). Il servizio è stato aggiudicato tramite gara di appalto pubblica, all'ATI formata da alcune associazioni di volontariato del nostro territorio, (Pistoia Soccorso – Emergenza Ambulanze – Croce Rossa Quarrata) con capofila la Cooperativa della Misericordia di Pistoia, la Socialmise. L'appalto prevede un importo di spesa per un periodo di quattro anni piuttosto consistente: si parla di un milione e duecento quindicimila euro circa. Negli incontri sindacali, la Misericordia tuttavia ha dichiarato alla nostra organizzazione che non avrebbe riassunto gli autisti impiegati sul servizio di trasporto (si tratta di due lavoratori da anni impiegati presso l'APR) per ragioni economiche". Lo scrivono in una nota la Cgil e la Fp Cgil di Pistoia. 

"Questa scelta non rispetta neppure le clausole contenute nel capitolato di gara, che prevedono la salvaguardia dell'occupazione, e la regolare assunzione con un contratto di lavoro dipendente - denuncia il sindacato - Incredibilmente, infatti, la Misericordia ha dichiarato che utilizzerà per il servizio il proprio personale volontario, ignorando completamente i vincoli legati alla gara d'appalto e agli obblighi di riassunzione dei lavoratori".

"Ritenendo inaccettabile e profondamente immorale questa posizione - afferma Sara Simboli della Fp-Cgil - abbiamo richiesto per ben due volte all'Azienda ASL la revoca immediata del contratto sottoscritto, ponendo l'attenzione sul fatto che un servizio per il quale la ASL impiega risorse pubbliche (e ripetiamo, non poche) debba essere svolto attraverso lavoro dipendente regolare (come peraltro sostenuto dalla stessa Azienda nel capitolato di gara!), per la garanzia del servizio e la creazione di occupazione, ottenendo una risposta negativa".

"Non solo - prosegue Simboli - le clausole sociali contenute in questo capitolato di gara, come in altri, sono frutto di una concertazione preventiva che ha l'obiettivo di portare al rispetto e al controllo dei passaggi di appalto, nell'intento, che dovrebbe essere comune, di scongiurare eventuali rischi sulla tenuta occupazionale del personale impiegato nei servizi in appalto, (ponendo come obbligo per l'aggiudicatario l'onere della riassunzione) sia mantenere un adeguato livello di qualità dei servizi ai cittadini".

"Pensiamo che il volontariato – conclude la nota - risorsa indiscutibilmente importantissima, debba essere utilizzato per aggiungere servizi a quelli garantiti dalla sanità pubblica e non certo per sostituirsi ad essi. Chiediamo pubblicamente un'attenzione ed una responsabilità maggiore all'Azienda Sanitaria rispetto a certe scelte, che non possiamo che contestare. Pensiamo che la ASL debba revocare immediatamente il contratto di appalto, nel rispetto di quelle garanzie che a parole sembrano essere tanto importanti per tutti. Abbiamo chiesto un intervento all'Assessore Marroni su questa vicenda, e ci aspettiamo una posizione chiara e inequivocabile, vista la gravità della vicenda".