"Nell’indifferenza generale di una Direzione ormai agli ultimi giorni, ed in attesa che subentri la nuova , operatori sanitari, infermieri, oss, ostetriche e Tsrm (tecnici di radiologia) dell'ospedale Careggi di Firenze continuano, nella loro pratica quotidiana, a sopperire ai fabbisogni degli utenti facendo fronte alla grave carenza di personale con rientri e straordinari". La denuncia arriva da Michele Tortorelli della Fp Cgil Medici dell'ospedale di Careggi che parla di "un silenzio assordante di chi dovrebbe dare risposte urgenti, come il Dipartimento delle Professioni sanitarie, mettendo così sempre di più in difficoltà il personale e l’intero sistema organizzativo".

"A fine dicembre 2017 - prosegue Tortorelli - dopo una pressione importante da parte dei delegati Fp Cgil Aou Careggi, era stata data una prima risposta al riguardo, con una delibera di Provvedimento del piano dei fabbisogni del personale per l’anno 2018 in cui l’Azienda si impegnava ad assumere 122 unità fra infermieri, oss, Tsrm e dietiste; ma ad oggi non sono partite delibere di assunzioni e nel frattempo le criticità stanno aumentando anche per effetto delle mobilità in uscita e in previsione delle ferie. E proprio sulle ferie, è ventilata l’ipotesi di revocarle per chi le aveva programmate, con l’obiettivo di garantire i turni".

Tra le criticità la Fp Cgil Medici segnala in particolare,  una carenza di 9 infermieri nelle terapie intensive ed in particolare in quella neonatale; nella terapia intensiva di emergenza e trauma "l’organico è previsto per la copertura solo di 10 posti letto ma l’accesso agli utenti è su 12"; nei reparti di medicina "manca un intero turno di operatori socio sanitari e infermieri"; nell'emodialisi "non sono mai stati sostituiti i 4 infermieri che per effetto di pensionamento sono usciti dall’organico"; mentre nel pronto soccorso "siamo lontanissimi dalla dotazione organica che dovrebbe essere in linea con i Protocolli Regionali".

"Ci vuole un presa di consapevolezza da parte di tutte le Istituzioni, la Regione in primis, di quello che sta accadendo in una delle Aziende Universitarie più importanti della Toscana - conclude Tortorelli - questa condizione non può essere delegata solo a risposte morali da parte degli operatori sanitari".