“Il Mezzogiorno è il figlio rinnegato di questo Governo. Nessun intervento aggiuntivo al di fuori delle risorse europee. Nessuna idea di politiche industriali per rilanciare lo sviluppo e il lavoro. Nulla che valorizzi le risorse ambientali, paesaggistiche, culturali. Di contro, un continuo attacco ai diritti del lavoro e alle tutele, una politica di tagli che contribuirà ad aumentare il già grave disagio sociale che vivono le persone. Siamo seriamente preoccupati per i tagli alla sanità, col rischio che le regioni debbano ricorrere a nuovi ticket o all’inasprimento della pressione fiscale. Ci si affida solo al mercato - puntando sugli investimenti delle imprese che, però, con il calo dei consumi diventano incerti -, e non invece a un piano di investimenti pubblici, capace di produrre nuovo lavoro”. Un’analisi a tinte fosche, quella da cui parte il segretario generale della Cgil Puglia, Gianni Forte, per presentare il ciclo d'iniziative 'Al sud, lavoro', che si terrà nelle sei province nell’ambito della vertenza nazionale lanciata dalla Cgil, dal titolo Laboratorio Sud.

“La finalità del laboratorio – spiega il leader regionale – è quella di riportare il Mezzogiorno al centro dell’agire politico, attraverso la costruzione di vertenze territoriali, consapevoli che senza la ripresa del Sud il Paese non può uscire dalla crisi. Una strategia nazionale, che oggi manca del tutto, in grado di coniugare sviluppo, crescita, innovazione, lavoro e diritti. Si è discusso molto di Mezzogiorno, con annunci altisonanti di masterplan, ma finora sono solo parole. Dall’estate all’autunno, gli impegni annunciati sono caduti come le foglie”.

Servizi ai cittadini come condizione per la coesione economica e sociale, istruzione, formazione, ricerca e innovazione, politica industriale, mobilità, infrastrutture, logistica, energia. Per la Cgil, è lunga la lista delle aree dove intervenire, nel Mezzogiorno come in Puglia. “Calo della produzione interna di 12 punti percentuali, un Pil procapite che è il 60% della media nazionale, i dati drammatici delle crisi industriali, della cassa integrazione e della mobilità, la perdita di posti di lavoro e la forte ripresa dell’emigrazione giovanile. Non si può perdere altro tempo, perché l’allarme sociale nei nostri territori è a livelli di guardia. Con questa iniziativa, presentiamo alle istituzioni locali e nazionali le nostre proposte e le nostre idee, chiediamo ascolto e attenzione, ma soprattutto fatti, misure concrete”, rileva ancora Forte.

Le sei tappe di 'Al sud, lavoro' saranno caratterizzate da focus tematici sulle aree d'intervento individuate dalla Cgil, attraverso confronti con attori istituzionali e del partenariato economico. Si parte il 3 novembre nella Bat, con un’iniziativa su 'I servizi e le tutele sociali'. Il 4 novembre, tappa a Foggia, dove si parlerà di 'Nuovo lavoro e diritti'. Il 9 sarà il turno di Lecce, per approfondire le opportunità del 'Turismo e cultura'. Il 10 novembre, a Bari, alla presenza del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, si parlerà di 'Industria e innovazione'. Toccherà poi a Brindisi, il 12 novembre, tema 'L’Energia'. Per finire il 13 novembre, a Taranto, su 'L’ambiente e le infrastrutture'. “A dicembre, non escludiamo una mobilitazione regionale, che rivendichi le attenzioni al Sud che il disegno di legge di stabilità ha completamente ignorato”, conclude il dirigente sindacale.