“Come Fiom Cgil Provinciale, congiuntamente al patronato Inca Cgil, avevamo promosso una causa contro l’Inail perché non avevano riconosciuto ad un lavoratore dipendente della Perini di Mugnano – Lucca un infortunio sul lavoro, nel periodo dal 19 settembre al 4 novembre 2005,valutando il caso come di competenza dell’Inps”. E’ quanto si legge in una nota del segretario provinciale, Massimo Braccini.

Il lavoratore, spiega, a cui mancavano 3 anni al raggiungimento della pensione, il 27 febbraio 2006 venne licenziato, perché secondo l’azienda aveva superato il periodo di comporto di malattia. “Contestammo fermamente il licenziamento del lavoratore – prosegue - e come sindacato mettemmo in piedi sia azioni di mobilitazione che azioni legali, perché ritenevamo grave, ingiusto, immorale ed illegale il comportamento tenuto dalla Perini nei confronti di un lavoratore che aveva dovuto affrontare un lungo periodo di malattia perché gravemente ammalato”.

La Fiom ha intrapreso 2 azioni legali distinte, una contro l’Inail e una contro l’azienda. Il 18 giugno il Tribunale di Lucca (Sezione Lavoro) ha riconosciuto l’infortunio del lavoratore per aver riportato una inabilità temporanea assoluta nel periodo contestato, condannando l’Inail al pagamento delle indennità giornaliere e alle spese di lite.

“Come Fiom – afferma Braccini - siamo pienamente soddisfatti della sentenza del Tribunale. Questo sicuramente mette in discussione anche il calcolo del periodo di comporto sulla malattia adottato dall’azienda perché, la sentenza ha accertato che un determinato periodo di malattia doveva essere considerato infortunio e questo, può incidere favorevolmente anche sulla causa in corso contro il licenziamento per superamento del periodo di comporto per malattia”.

“Abbiamo sempre pensato che licenziare un lavoratore dopo una lunga e grave malattia sia un’intollerabile ingiustizia sociale, questa prima sentenza comincia a far luce su un grave caso e conferma le ns. ragioni e quelle del lavoratore che, pensiamo debba essere reintegrato al più presto nel suo posto di lavoro”.