In Lombardia “il tavolo del confronto è sempre aperto, le cose le discutiamo sempre molto e molto a fondo”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Lombardia, Fulvia Colombini, intervenendo oggi (16 giugno) nel corso della trasmissione “Lavoradio” su RadioArticolo1 (ascolta il podcast integrale). Il segretario ha fatto il punto sulla Regione.

“Per il futuro – ha detto – si vedono sostanzialmente due strade. La prima è un percorso di politiche del lavoro in Lombardia sempre attivo, sempre finanziato in modo continuo. A questo si deve aggiungere la Garanzia Giovani, che dopo i finanziamenti del 2014-2015 deriva anche dal progetto europeo, soprattutto per i giovani che escono dal sistema scolastico. In Lombardia sono 70mila l’anno. Questi percorsi diventino strutturali anche per loro, con la presa in carico e l’avviamento veloce a un’esperienza di lavoro, tirocinio o contratto di apprendistato. Va qualificato anche il sistema dell’istruzione, rendendolo in gradi di occuparsi di questi giovani”.

L’altra strada da seguire, per Fulvia Colombini, è rivedere le politiche di avviamento al lavoro. “Il sistema della concorrenza tra pubblico e privato deve trasformarsi in un sistema delle reti – a suo giudizio –. Dentro devono esserci pubblico, privato e soggetti del territorio, perché le politiche attive della formazione e avviamento sono politiche di prossimità territoriale, non solo generali. Adesso – osserva il segretario – si è aperta in Lombardia la gara tra chi è più capace a collocare. In questo senso, certamente le Apl hanno qualcosa di più, però chi è in grado di dare migliori servizi di presa in carico, rimotivazione e anche di formazione sono i centri pubblici per l’impiego, che vantano qualità migliori”. Per questo, a suo avviso, bisogna collaborare in un “sistema di reti”.