Salari bassi? Colpa della Cgil. Ad affermarlo l'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: “I bassi salari ed anche il loro recente adeguamento al di sotto dell'inflazione sono riconducibili alla politica sindacale egualitaria e centralizzata imposta dalla Cgil”, scrive il ministro in una nota a commento dei dati Istat.

“Il governo Berlusconi - aggiunge l'esponente Pdl – aveva dato impulso alla contrattazione aziendale attraverso la detassazione del salario di produttività ed il sostegno regolatorio garantito dall'articolo 8 della manovra 2011. Monti, che ora critica la Cgil, ne ha subito i veti riducendo da 6000 a 2500 euro il salario detassabile e rinunciando a difendere l'articolo 8, che oggi la sinistra politica e sindacale vuole abrogare con un referendum. I salari posso crescere solo se viene liberata e incoraggiata la condivisione nelle singole aziende tanto delle difficolta' quanto dei risultati nelle fasi positive”.