Questa mattina (17 ottobre) si sono riunite in assemblea le Rsu Ilva Fim Fiom Uilm di Genova. All’incontro erano presenti i segretari generali di Fim Fiom Uilm Alessandro Vella, Bruno Manganaro, Antonio Apa e il segretario per la siderurgia Failms Roberto Brandi. Per Fim, Fiom e Uilm, "l’intervento del governo a riguardo dei livelli retributivi e di inquadramento è stato un atto apprezzabile che da solo non basta in quanto rimangono del tutto inaccettabili e ingiustificati gli esuberi ai quali vanno aggiunte le preoccupazioni per l’indotto. Il confronto con Mittal non può che affrontare le problematiche relative agli assetti industriali, agli investimenti ed organici. Questo vale soprattutto per la realtà del sito genovese dove vengono evidenziati a fronte di un organico di 1.499 addetti, 600 esuberi senza una prospettiva di rilancio dello stesso".

Fim Fiom Uilm hanno poi sottolineato "l’importanza della riunione unitaria nella quale si è discusso dei risvolti della vertenza in atto in termini di occupazione, produzione, prospettive industriali. Dai vari interventi è emersa la volontà di mantenere una linea condivisa che dica no agli esuberi e no all’applicazione del jobs act. Fim Fiom Uilm infatti ribadiscono che non ci dovrà essere alcun esubero e che tutti i lavoratori Ilva dovranno passare in Mittal con il contratto in essere".

Dall’assemblea, infine, è partita la richiesta di un tavolo per Genova non solo con azienda e governo ma anche con le istituzioni locali "che dovranno avere un ruolo di accompagnamento a sostegno dell’accordo di programma, per Fim Fiom UIlm valido in tutta la sua essenza. Fim Fiom Uilm auspicano che la vertenza Ilva non diventi terreno fertile per la campagna elettorale e che le forze politiche si impegnino fattivamente e nel merito per la risoluzione di una vicenda che coinvolge migliaia di lavoratori e le loro famiglie".