Si è svolta stamani al Cnel la commemorazione di Gino Giugni, il giuslavorista di 82 anni morto ieri. Bandiere di Cgil, Cisl e Uil e tante personalità del mondo politico, sindacale e giornalistico hanno affollato il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro per l’ultimo saluto al padre dello Statuto dei lavoratori.

Il professor Franco Liso, allievo di Giugni, ha voluto sottolineare per conto della famiglia del giuslavorista e, in particolare, della moglie Laura la caratteristica principale del padre dello Statuto dei lavoratori: uomo del dialogo. “Questo - ha detto - è l'ultimo suo atto politico: mettere le parti sociali attorno alla sua bara. È stato e resta un grande tessitore”.

A rendere omaggio a Giugni, c'erano i segretari generali di Cgil, Cisl e Ugl (Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Renata Polverini); il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo; i ministri del Welfare, Maurizio Sacconi, e della Funzione pubblica, Renato Brunetta; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta. E ancora: Giuliano Amato, Paolo Nerozzi, Willer Bordon, Tiziano Treu, Rino Formica, Enzo Scotti, Walter Veltroni, Piero Fassino, Luigi Abete, Gianni Rinaldini, Giuseppe Farina, Tonino Regazzi, Raffaele Morese, Giovanni Floris ed Enrico Mentana.

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