“Chiediamo un Piano Sud per il turismo, chiediamo chiarezza per le competenze istituzionali e un’operazione vera, non quella che abbiamo visto in Finanziaria, di creazione di lavoro pubblico". Lo ha detto Gianna Fracassi, segretaria nazionale Cgil, intervenendo oggi, 9 novembre, all'iniziativa “Le parole del Lavoro: Turismo, Cultura e Legalità”, della Cgil di Lecce, organizzato nell’ambito della vertenza nazionale della Cgil ‘Laboratorio a Sud’. Una discussione che ha chiamato al confronto, nella sala dell’Open Space in piazza Sant’Oronzo a Lecce, attori istituzionali e del partenariato economico del Salento e della Puglia.

"Se pensiamo che il turismo possa essere un asse per l’economia del Paese - ha aggiunto Fracassi - allora dobbiamo investirci, cominciare a mettere in campo un grande piano occupazionale per giovani ragazze e ragazzi e un’idea che superi l’estemporaneità che abbiamo finora avuto. Io credo che si possa partire dai patti di lavoro territoriale, ma anche dal’applicazione dei contratti con i sindacati rappresentativi. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità, perché sui temi del lavoro grigio, del lavoro nero, della lotta al caporalato la nostra organizzazione non deve rendere conto a nessuno e lo affermo con orgoglio. In campo ci siamo da qualche anno e siamo anche quelli che abbiamo chiesto la modifica delle norme sul caporalato nel codice penale italiano".

Secondo Fracassi sono molte le cose che si possono fare, "a partire dalla proposta lanciata dalla Cgil di Lecce di un marchio di qualità del lavoro all’interno delle strutture turistiche dei territori e che è importante perché coinvolge anche il consumatore".

"Sul versante nazionale - ha concluso la segretaria Cgil - presenteremo le nostre proposte nei prossimi giorni e proveremo a costruire, se ci sarà data la possibilità, un’interlocuzione con il governo, perché il tema è serissimo. Chiediamo al governo di dare risposte concrete facendo operazioni che abbiano meno il sapore di spot. Se questa possibilità non ci sarà data e alcuni segni di ascolto non saranno dati, necessariamente dovremo avviare una grande mobilitazione”.