“Il Mezzogiorno è il figlio rinnegato di questo governo”. Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia, va giù duro contro Renzi, “e non per gusto della polemica, noi valutiamo i fatti. Nella legge di stabilità il Sud si cita quasi di straforo, all’interno nessun intervento aggiuntivo al di fuori delle risorse europee. Così come non c’è nessuna idea di politiche industriali per rilanciare lo sviluppo e il lavoro, nulla che valorizzi le risorse ambientali, paesaggistiche o culturali”. Mentre quelle che erano state le promesse dell’estate, “sono cadute come le foglie in autunno”.

Al di là della metafora stagionale, la Puglia rilancia la vertenza Mezzogiorno e il “Laboratorio Sud” della Cgil con sei focus tematici dal titolo essenziale e diretto: “Al Sud, lavoro”. A partire dall’iniziativa che si è svolta ieri (3 novembre) a Bisceglie e fino al 13 novembre, le strutture camerali coinvolte saranno impegnate in incontri con il mondo delle istituzioni, dell’università, dell’impresa, “per confrontarsi su quelle che sono le emergenze da affrontare per invertire il segno di una crisi che si fa sempre più pesante nella nostra regione, dove sono stati raggiunti livelli di vero e proprio allarme sociale”.

Il mercato del lavoro nel 2014 ha visto la perdita di altri 12 mila occupati, con un tasso di disoccupazione del 21,5 per cento. Un dato che, se analizzato nelle sue componenti, fa emergere la oramai disperante condizione lavorativa dei giovani: il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni ha superato il 58 per cento, 16 punti oltre la media nazionale e tre punti quella del Sud. Le più colpite sono le donne: il tasso di occupazione femminile è del 29,5 per cento, mentre la disoccupazione femminile nella fascia d’età 15-24 anni sfiora l’85%. I “giovani Neet” – quelli che non lavorano, non studiano, né sono impegnati in percorsi formativi – sono stimati in 350 mila, con la contemporanea ripresa in maniera massiccia dell’emigrazione giovanile (un terzo lascia la Puglia con la laurea in tasca).

“A fronte di questo scenario, dove le crisi aziendali sono in continuo aumento – commenta ancora Forte – il governo intende affidarsi solo al mercato, puntando sugli investimenti delle imprese, che però con il calo dei consumi diventano incerti. Noi invece crediamo serva un piano di investimenti pubblici, capaci di dare uno shock in termini di interventi infrastrutturali e di innovazione, per la creazione di nuovo lavoro, e capaci di rendere più competitivo il nostro territorio. Nulla di tutto questo, mentre assistiamo a ulteriori tagli alla sanità, alle tutele del lavoro, ai patronati, che aumenteranno il grave disagio che vivono uomini e donne di questa regione”

Per la Cgil Puglia non si può perdere altro tempo: di qui “Al Sud, lavoro”, il ciclo di incontri nelle sei province, “che sarà l’occasione per presentare alle istituzioni locali e nazionali le nostre proposte e le nostre idee. Chiediamo ascolto e attenzione, chiediamo soprattutto fatti, misure concrete. A oggi il masterplan è un oggetto del mistero, gli annunci altisonanti dopo la pubblicazione del rapporto Svimez sono rimasti tali”, spiega Forte.

Come accennato, si è partiti ieri nella Bat, con un’iniziativa su welfare e tutele sociali, con la presenza della segretaria confederale Cgil Vera Lamonica. Oggi (4 novembre) è toccato a Foggia, dove si è parlato di “Nuovo lavoro e diritti”, ospite un’altra componente della segreteria confederale Cgil, Serena Sorrentino. Il 9 a Lecce per approfondire le opportunità del “Turismo e cultura”, con la presenza di Gianna Fracassi, anche lei segretaria confederale Cgil. Il 10 novembre a Bari, con la presenza del segretario generale della Cgil Susanna Camusso, si parlerà di “Industria e innovazione”. A Brindisi il 12 novembre, tema “L’energia”, e il 13 novembre – per la chiusura – a Taranto, tema “Ambiente e infrastrutture”, con la presenza del segretario confederale Cgil Fabrizio Solari. “A partire dalla piattaforma programmatica che costruiremo con i territori e le categorie – conclude il segretario della Cgil Puglia – non escludiamo a dicembre una mobilitazione regionale che rivendichi quelle attenzioni al Sud che il governo ha totalmente disatteso”.