Quasi la meta' degli 'atipici' possiede un'esperienza lavorativa almeno decennale. E' quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Istat, presentato oggi. Secondo l'Istituto di statistica, il lavoro atipico rappresenta la principale modalita' di ingresso dei giovani nel mercato dell'occupazione, questo tipo di contratto riguarda sempre piu' gli occupati adulti, spesso con responsabilita' familiari. Nel 2008, gli atipici (tra dipendenti a termine e collaboratori) sono quasi 2,8 milioni, mentre gli occupati 'standard' (a tempo pieno e durata indeterminata) sono circa 18 milioni e i lavoratori 'parzialmente standard' (a tempo parziale e con durata non predeterminata) sono circa 2,6 milioni.

Nel 2008, poi, l'occupazione 'standard' appare sostanzialmente stabile rispetto al 2007, risultato della diminuzione del lavoro autonomo (-104 mila unita') e dell'incremento di quello dipendente (+106 mila unita'). Quest'ultima componente, inoltre, aumenta nel settore dei servizi e si riduce sensibilmente nell'industria in senso stretto. Quanto agli autonomi, circa 100 mila che non hanno dipendenti lavorano per un solo committente, non hanno una propria sede di lavoro e hanno vincoli di orario, segnalando cosi' -osserva l'Istat- 'la presenza di elementi di parasubordinazione'.