Venerdì 23 novembre è sciopero nazionale di 24 ore per medici, veterinari e dirigenti sanitari. Tra le richieste principali al governo c’è quella di stanziare maggiori risorse per il Fondo sanitario nazionale e per garantire il diritto alle cure, oltre al rinnovo di un contratto al palo ormai da oltre dieci anni. Ma anche il miglioramento delle le condizioni di lavoro, visti i turni sempre più insostenibili (e a maggior ragione per chi sente di più l’età), l’aggiornamento delle dotazioni organiche che datano al 1999, l’incremento delle prospettive di carriera per i medici ospedalieri. Lunga la lista delle adesioni allo sciopero proclamato dall’Aaroi-Emac: Anaao Assomed, Cimo, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Fvm Federazione veterinari e medici, Fassid (Apiac – Upi – Simet – Sinafo – Snr), Cisl medici, Fesmed, Anpo – Ascoti – Fials medici, Coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica veterinaria sanitaria Uil Fpl.

Manifestazioni si svolgono in tutta Italia. I medici della Campania si ritrovano a Napoli, alle ore 11 sotto la sede della giunta regionale (in via Santa Lucia), mentre quelli della Lombardia si riuniscono a Milano, alle ore 12 presso il palazzo della Regione (in piazza Città di Lombardia). In Veneto volantinaggi si tengono agli ospedali di Chioggia, Venezia, Rovigo, MiranoDolo e Padova (dove alle 11 si svolge un presidio davanti alla sede di Azienda Zero, in Passaggio Gaudenzio), mentre il concentramento principale è a Mestre, alle ore 9 all'entrata dell'ospedale dell'Angelo. L'appuntamento dei camici bianchi del Piemonte è a Torino, alle ore 10 davanti all'ospedale Molinette, mentre quelli della Toscana si radunano alle ore 10.30 a Firenze, per un sit-in di fronte alla sede della Regione (in piazza Duomo), cui seguirà un incontro con il presidente Enrico Rossi. Manifestazioni anche nelle Marche, alle ore 10 davanti la sede della Regione ad Ancona (in via Gentile da Fabriano 9); in Abruzzo, alle ore 10.30 presso l’ospedale San Salvatore di L’Aquila; in Emilia Romagna, alle ore 12 a Bologna, davanti alla sede dell'assessorato alla Sanità (in viale Aldo Moro 21), in Puglia, alle ore 11 a Bari, presso la sede del Consiglio regionale (in via Capruzzi); in Sicilia, davanti all’assessorato regionale alla Salute a Palermo (in piazza Ottavio Ziino); in Umbria, conferenza stampa a Perugia, alle ore 11.30 a Palazzo Donini (in corso Vannucci). A Roma si tiene la conferenza stampa dei sindacati: l'appuntamento è alle ore 11.30 presso il Centro formazione Padiglione Puddu dell'azienda ospedaliera San Camillo Forlanini (in via Bernardino Ramazzini 80). Manifestazioni, infine, si svolgono anche ad AostaCampobassoCatanzaro e Cagliari.

“Un contratto fermo da dieci anni, risorse che diminuiscono, un organico anziano e non sufficiente. Ora basta, scioperiamo”, spiega il segretario nazionale della Fp Cgil medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, Andrea Filippi. "Il personale incrocerà le braccia, garantendo i servizi minimi essenziali, per rivendicare il rinnovo di un contratto fermo da dieci anni, l’unico del pubblico impiego a non essere ancora stato rinnovato. Non solo. Filippi sottolinea anche come “l’età media del personale medico superi ormai i 53 anni e per i prossimi due anni sono previsti circa 10 mila nuovi pensionamenti, destinati ad aumentare per effetto dell’annunciata introduzione della quota 100”. Un disagio che si somma alle vaste sacche di precariato che la categoria paga. “Il 10 per cento del personale della dirigenza è ancora precario – fa notare il sindacalista –, la gran parte soggetta a contratti atipici. Così come mancano all’appello 2.200 borse di specializzazione”. 

A questo si sommano le risorse inadeguate sul Fondo sanitario nazionale. “Governo e Regioni – osserva il dirigente della Fp Cgil medici – continuano a litigare per stabilire chi debba mettere le risorse, mentre i fondi per il personale della dirigenza sono stati impoveriti di circa un miliardo di euro. Il ‘governo del cambiamento’ continua a definanziare il servizio sanitario pubblico a danno della cittadinanza e a beneficio del privato. Il lavoro dei professionisti che da anni garantiscono il diritto alla salute è umiliato da condizioni di lavoro inaccettabili e da retribuzioni economiche mortificanti rispetto a quelle del privato e degli altri paesi europei. È tempo di un intervento incisivo”, conclude Filippi. 

Tante le iniziative in programma in tutto il Paese, a Roma appuntamento domani alle ore 11.30 per una conferenza stampa presso l’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini in via Bernardino Ramazzini 80 al Centro formazione al IV piano del Padiglione Puddu. In Lombardia ci sarà un sit-in davanti al Palazzo della Regione, a Milano, dalle ore 12 alle 13, probabilmente partecipato anche da rappresentanze degli studenti di medicina. “La nostra regione – commenta Sonia Ribera, segretaria Fp Cgil Medici Lombardia – soffre anche le conseguenze di una riforma del welfare che di fatto ha destrutturato i servizi territoriali esistenti senza realizzare l'indispensabile rafforzamento della medicina del territorio e la revisione della rete ospedaliera. Con un’amministrazione che non vuole aprire il confronto sui fabbisogni dell'organico, che non è capace di investire sui professionisti più giovani. È assurdo, miope, iniquo”.