È Natalino Giacomini il nuovo segretario generale della Cgil Udine. È stato eletto dall’assemblea generale, riunita lunedì 26 settembre presso la Camera del lavoro, con 43 voti favorevoli, 3 contrari e 2 astenuti. Per il nuovo responsabile, 57 anni, si tratta di un ritorno al vertice del sindacato, di cui era già stato leader prima dell’unificazione tra Alto e Basso Friuli. Nel suo curriculum in Cgil, anche una lunga esperienza alla Fiom dal 1994 al '98, in qualità di leader regionale, poi nella Flc, dove riveste tuttora la carica di segretario provinciale.

Individuato, dunque, il successore di Villiam Pezzetta, che dall’8 luglio, giorno della sua elezione a segretario generale della Cgil Fvg, aveva continuato a guidare anche la Cgil udinese. Si tratta del primo, fondamentale mattone per la formazione della nuova segreteria provinciale, che andava interamente rinnovata dopo l’approdo di Pezzetta alla Cgil regionale e le dimissioni della segretaria uscente Lucia Franz. «È un percorso che completeremo in tempi rapidi», annuncia Giacomini, che oggi, davanti all’assemblea, ha già indicato in Maurizio Balzarini, segretario provinciale della Fiom e già componente della segreteria uscente guidata da Pezzetta, il candidato al ruolo di responsabile organizzativo.

Al centro del discorso d’insediamento, oltre alla necessità di "compattezza e scelte condivise", soprattutto la situazione economica del Friuli e della giunta regionale. "Uno scenario – spiega il nuovo leader – radicalmente mutato rispetto a quello che aveva caratterizzato la mia esperienza alla guida della Camera del lavoro udinese-bassa friulana, dal 1998 al 2006. Se allora ci muovevamo in un contesto praticamente di piena occupazione, oggi abbiamo imparato a confrontarci con tassi di disoccupazione superiori all’8% e con un mercato del lavoro che stenta a ripartire, penalizzando soprattutto i più giovani. Ecco perché serve una piena assunzione di responsabilità da parte di tutti, a cominciare dal sindacato, nella consapevolezza che ci muoviamo in un contesto dove sono venuti meno i vecchi steccati tra pubblico e privato, e che il territorio e il singolo posto di lavoro sono il fronte su cui si misurano la nostra forza e rappresentatività".