Nel mondo la disuguaglianza tra bambini ricchi e bambini poveri è cresciuta del 35%, raggiungendo il livello massimo negli ultimi 20 anni. E' quanto emerge dal rapporto presentato oggi (20 novembre) da Save the Children, dal titolo "Nati uguali". Una condizione - secondo l'associazione umanitaria - che influisce gravemente sulla salute, l'educazione e le possibilità di sopravvivenza. I minori più poveri sono a rischio malattie, ritardo fisico o mentale e abbandono scolastico.

L'indagine raccoglie dati relativi a 32 paesi. Dal 1990 il gap ha avuto un aumento doppio rispetto a quello riscontrato per gli adulti, con la conseguenza che in alcuni paesi la  mortalita' infantile sotto i cinque anni è doppia  rispetto a quella dei più ricchi. In media, i bambini con maggiori possibilità economiche hanno 35 volte le possibilità di accedere alle risorse rispetto ai più poveri.

"I bambini sono i più colpiti da una distanza che continua a crescere inesorabilmente tra chi ha e chi non ha - dichiara il  direttore generale di Save the Children Italia, Valerio Neri -. La  disuguaglianza va combattuta senza tregua se vogliamo dare a tutti i  bambini la stessa possibilità di vita e di sviluppo, perché possano beneficiare degli enormi passi fatti dal progresso a livello globale".

In alcuni Stati la distanza tra minori ricchi e poveri negli ultimi 20 anni si è quasi triplicata. E' il caso del Perù dove è aumentata del 179%. Gli altri paesi meno virtuosi sono Bolivia (+170%), Colombia (+87%), Camerun (+84%) e Ghana (+78%). I bambini ricchi hanno addirittura migliorato le loro condizioni, in un quinto circa dei paesi analizzati: Bolivia, Perù, Zambia, Costa d'Avorio, Ghana e Camerun. Qui il reddito dei bambini poveri è precipitato, allargando ulteriormente una distanza già pesante.

Non solo la condizione di ricchezza o povertà determina la "lotteria della vita", secondo Save the Children. Altrettanto importante è dove si nasce: una persona povera in India ha minori possibilità di un minore che nasce povero negli Stati Uniti, conferma il rapporto.