"Il 17 maggio si celebra la “giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia” quale momento di azione e riflessione per denunciare e lottare contro ogni violenza fisica, morale o simbolica legata all'orientamento sessuale.
La data fu scelta perché il 17/05/1990 l'Oms rimosse l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie.L'ordinamento italiano non prevede ancora una normativa specifica per questi reati ed un recente rapporto di Amnesty International sostiene che nell'Unione Europea non si stiano contrastando adeguatamente i crimini d'odio per omofobia e transfobia" Così Vilma Nicolini, responsabile Osservatorio pari opportunità dell’Auser. "In Italia si contano oltre un milione di persone anziane omosessuali che presentano fragilità e bisogni maggiori dei loro coetanei eterosessuali, in quanto sono invisibili per la società – continua Nicolini –. Gli attuali over 60 spesso hanno dovuto vivere clandestinamente il proprio orientamento sessuale ed ora hanno una fragilità doppia legata ai problemi della terza età, come la solitudine, l'isolamento e la non autosufficienza. Le persone anziane Lgbt sono più facilmente vittime di ostilità, negazione, solitudine e persino di ricatti, molestie e truffe. Occorre costruire un riconoscimento minimo dei diritti di coppia, perché non è più tollerabile che persone che hanno costruito una vita insieme non possano prendersi cura legalmente l'uno/a dell'altro/a in caso di anzianità o malattia".