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Giorni cruciali per il caso Ast. Mercoledì mattina il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi vedrà l'amministratore delegato Lucia Morselli. La chiave di volta potrebbero essere i contratti di solidarietà, visto che pochi giorni fa la multinazionale ha firmato un integrativo con gli operai di Duisburg del tutto simile ai contratti di solidarietà italiani per garantire i posti di lavoro degli operai tedeschi.
Prosegue intanto lo sciopero permanente dei lavoratori che a novembre rischiano di non prendere nemmeno un euro. C'è l'impegno del premier Matteo Renzi, che però "si deve tramutare in atti concreti", dicono gli operai che ieri sono andati alla Leopolda. Il presidente del Consiglio ha assunto l’impegno di seguire in prima persona la vicenda e di chiamare il governo tedesco per cercare di intervenire su ThyssenKrupp, di chiedere il ritiro delle azioni unilaterali per riaprire la trattativa; e di convocare entro lunedì della prossima settimana un tavolo per fare il punto della situazione dopo la riunione che si svolgerà mercoledì, giorno in cui gli operai dovrebbero organizzare un sit-in davanti all'ambasciata di Germania a Roma.
A Renzi i lavoratori hanno chiesto che nell’incontro di mercoledì “vengano rimosse le azioni unilaterali fin qui effettuate dall’azienda relative all’abbassamento della turnistica nell’area a caldo, onde consentire in un clima più sereno la ripresa della discussione in sede governativa prima possibile”. Sempre le Rsu hanno chiesto al premier “di dimostrare con i fatti e non con gli slogan che il sito di Terni è strategico e che di conseguenza è necessario trovare le contromisure per modificare il piano industriale, garantendo i volumi per Ast. Il Governo - concludono le Rsu - sarebbe pronto ad utilizzare risorse pubbliche per Ast”.