Saranno oltre 3.500 i piemontesi che domani, in treno e in pullman, andranno a Roma per partecipare alla manifestazione indetta dalla Cgil per dire no ai nuovi voucher introdotti dal governo. Tutti i territori e le Camere del lavoro del Piemonte si sono impegnate in queste ultime settimane, con un grande sforzo organizzativo, per consentire la più ampia partecipazione alla mobilitazione nazionale che si terrà in piazza San Giovanni.

“I voucher fanno male al lavoro”, “rispetto per la democrazia e la Costituzione”: sono alcuni degli slogan che campeggeranno sui cartelli e sugli striscioni colorati preparati in questi giorni e che contraddistingueranno la presenza della Cgil piemontese al corteo romano. Il governo ha cancellato i voucher per evitare che gli italiani potessero esprimersi con il referendum, per il quale milioni di cittadini e cittadine hanno firmato, (in Piemonte raccolte quasi 75.000 firme sul quesito dei voucher) e poi con un colpo di mano li ha reintrodotti. Si tratta di uno schiaffo alla democrazia, “una scelta consapevole di escludere la partecipazione dei cittadini e delle organizzazioni sindacali”, come ha sottolineato il segretario generale, Susanna Camusso, che domani ribadirà le ragioni della Cgil nel comizio conclusivo di piazza San Giovanni.

Per questo. il 17 giugno è importante essere in piazza a manifestare: la Cgil ha lanciato un appello a tutti i cittadini, ai lavoratori, ai pensionati e a tutte le associazioni democratiche, affinché partecipino alla manifestazione nazionale di sabato, per il rispetto dell’articolo 75 della Costituzione, per difendere la democrazia e il diritto dei cittadini a decidere, per contrastare la precarietà, per un lavoro dignitoso tutelato e col pieno riconoscimento dei diritti.