Mondo del lavoro e antifascismo sono uniti da un legame inscindibile, basti pensare agli scioperi del 43 e del 44. O basti ricordare che “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Salutando i delegati e le delegate riuniti a Rimini, il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo ha sottolineato come: “Spiri un brutto vento nel nostro Paese ma anche in Europa, fatto di nazionalismi, oscurantismi, neofascismi”. La risposta arriverà forte e chiara il prossimo 25 aprile. Perché “L’antifascismo è una visione del mondo”.

E se l’antifascismo è una visione, la Costituzione “non è solo un progetto di stato, ma è un progetto di mondo”. Pagliarulo ricorda che nella Carta vi sia tratteggiato il disegno della democrazia istituzionale fondata sulla divisione dei poteri e loro reciproco bilanciamento, e sulle autonomie che costituiscono “La Repubblica una e indivisibile”. Esplicito, nelle sue parole, è il no alle proposte del governo di autonomia differenziata e presidenzialismo.

E negli articoli scritti dai padri e dalle madri costituenti vi è anche il “disegno della democrazia economica e sociale”. Da anni, sostiene il presidente, “Assistiamo a una vera e propria rimozione del dettato costituzionale, è scomparsa la centralità del lavoro. Lavoro povero e precariato sono la punta dell’iceberg”. E capitalismo con le sue crisi da quella del 2008 a quelle delle banche di oggi, ci racconta di un mondo, e di un Paese, distorto che contemporaneamente è fondato sulle diseguaglianze e le produce. Al sindacato, per Pagliarulo assegna “il compito di immaginare il superamento di questo sistema economico e sociale”.

E poi la guerra. È passato un anno dall’aggressione della Russa alla Ucraina, “Occorre prendere atto che armi e sanzioni hanno alimentato l’escalation”, siamo seduti su una polveriera e “ci stiamo avvicinando a un Europa fortezza. Non è quella che avevamo immaginato a Ventotene. Dobbiamo costruire l’Europa della pace”.

Per tutte queste ragioni, Pagliarulo afferma, prendendo a prestito le parole di Calamandrei, che: “Oggi è tempo di operare la rivoluzione promessa. Occorre mettere a tema la piena attuazione della Costituzione”. Insieme Cgil e Anpi.