“Concordiamo pienamente con le dichiarazioni dell’ex responsabile dell’Anac, dottor Raffaele Cantone: le pubbliche amministrazioni funzionano meglio con le regole che non con la liberalizzazione selvaggia”. È quanto afferma il segretario generale Fillea, Alessandro Genovesi, secondo il quale “l’idea che la normalità sia ricorrere a commissari anche per opere medie e piccole che deroghino da tutte le regole del Codice degli appalti e non solo è un’idea pericolosa, che minerebbe di fatto lo stato di diritto, la concorrenza sana e la trasparenza, a danno dei lavoratori e delle imprese più serie”.

Per il numero uno degli edili Cgil, il Codice degli appalti, emanato nel 2016, “dopo una prima fase di rodaggio, stava e sta funzionando. E, se proprio vogliamo dirla tutta, con le dosi di liberismo contenute nel decreto ‘sblocca cantieri’ non solo non si è accelerata nessuna spesa, ma si stanno già registrando i primi effetti nefasti, tanto nella catena dei subappalti quanto nella qualità del lavoro e degli stessi interventi. Altro che liberalizzare, occorre ridurre il numero delle stazioni appaltanti, qualificarne meglio il lavoro, tornare ad assumere tecnici e progettisti, tanto nelle regioni che negli enti locali”, conclude il dirigente sindacale.