La Corte d’appello di Taranto ha confermato la sentenza di primo grado del marzo 2019: l'imprenditore agricolo Francesco Sabato e il suo collaboratore Andrea Paduraru sono stati condannati rispettivamente per quattro anni e due mesi di reclusione e 15.000 euro di multa e tre anni e cinque mesi e 15.000 euro di multa per intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro (603 bis del codice penale). Il dispositivo condanna entrambi gli imputati a sostenere le spese processuali. La vicenda fu scoperta nell'ottobre 2017. Furono 35 i cittadini romeni vittime di sfruttamento.

Quella di oggi è una notizia importante, una sentenza che riporta giustizia e dignità anche tra chi lavora nei campi. Oggi i riflettori si sono accesi su una delle tante pagine di sfruttamento e caporalato, che vede protagonisti lavoratori e lavoratrici stranieri deboli e fragili, che spesso non sanno neanche di avere diritti. Perciò servono interventi strutturali e di sistema per riportare la legalità nell’intero settore agricolo”, si legge in una nota del sindacato.

La Flai di Taranto “sta lavorando incessantemente affinché i lavoratori vengano tutelati in ogni modo. La legge 199/2016 sta producendo i suoi risultati. Ma ci stiamo muovendo anche su altri fronti, come il sindacato di strada e attraverso proposte e progetti che prendono vita nella sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità. Riporteremo al centro il lavoro: quello sano, ben retribuito, legale. Le denunce dei lavoratori sfruttati sono fondamentali, affinché condotte delittuose così gravi vengano scoperte. Ma troppo spesso il ricatto occupazionale induce al silenzio. Il sindacato è sempre presente più che mai sul territorio per la tutela dei lavoratori, anche in vicende allarmanti come questa”.