Sisma e ricostruzione: positivo l’incontro tra sindacati e il presidente della Regione Ceriscioli. Ne dà notizia in una nota la Cgil delle Marche. Obiettivo, "fare il punto sulla situazione post sisma e avviare un confronto così da condividere una comune strategia e orientare le fasi dell’emergenza e della ricostruzione ad una prospettiva di rilancio sociale ed economico dei territori colpiti dal terremoto".

Alla base del confronto, vi è il documento presentato ad agosto da Cgil, Cisl, Uil  (“Contributo per un progetto di sviluppo sociale ed economico delle aree colpite dal sisma”), nel quale sono state indicate le aree prioritarie di intervento e le proposte per rendere il territorio competitivo e attrattivo, mettendo al centro le persone e, quindi, garantire lavoro e servizi essenziali. "Scuola, servizi socio-sanitari costituiscono una condizione essenziale e, nell’incontro, si è condivisa la necessità di cogliere l’occasione della ricostruzione per garantire servizi più innovativi, capaci di esprimere standard di qualità più elevati e attrattivi, in una logica integrata di territorio", si legge in un comunicato.

Per Daniela Barbaresi, segretaria generale della Cgil Marche, “si è trattato si un incontro positivo nel quale è stato rimarcato come lavoro e occupazione, a partire dai giovani, siano essenziali per evitare lo spopolamento: non bastano le case ma occorre ricostruire le condizioni per un tessuto economico e sociale solido, creando quelle opportunità che nelle aree interne mancavano già prima del sisma”. Per quanto concerne la ricostruzione, si è condivisa la necessità di prestare la massima attenzione alla qualità del lavoro, a partire dal settore edile, e di definire le azioni necessarie per garantire la tutela dei diritti, sicurezza e legalità. A tale proposito, si attende l’emanazione dell’ultima ordinanze del commissario Errani che riguarda il Durc per congruità.

Ceriscioli ha condiviso il modello di governance proposto dai sindacati, con l'istituzione di un tavolo regionale e coordinando tavoli provinciali per coinvolgere il maggior numero di attori del territorio e garantire una strategia di ricostruzione e sviluppo partecipata e condivisa. A riguardo, il presidente Ceriscioli ha annunciato una collaborazione con la società Nomisma e con Istao che elaboreranno studi e analisi economiche sulle quattro regioni colpite a supporto della definizione di una strategia di rilancio e sviluppo di quelle aree.

Per quanto riguarda gli aspetti relativi all’emergenza, la Regione si è soffermata sul problema della rimozione delle macerie precisando che per le macerie “pubbliche” sono state rimosse 140 mila tonnellate pari all’85%; in tal senso, Ceriscioli ha sottolineato che l’aver affidato il lavoro di smaltimento a ditte marchigiane ha permesso un'operazione di trattamento e stoccaggio dei materiali, dall’amianto, al tufo (radioattivo naturalmente) a tutti gli altri materiali, fino agli effetti personali.  Per le macerie private, spetta ai cittadini la scelta se farle considerare “pubbliche” e quindi smaltirle come tali o di poterle selezionare per conservare materiali edili per ricostruire le case lesionate. In tema di ricostruzione, nelle Marche sono stati aperti 45 cantieri mentre i progetti pervenuti sono circa 700. Il prossimo incontro è previsto a fine mese per un confronto su una ricognizione dei dati aggiornati.