Con l'elezione di Maurizio Landini in segreteria confederale si è conclusa la 'due giorni' dell'Assemblea generale Cgil, dove si è parlato di strategie e programmi della confederazione da qui alla fine del 2018, ovvero fino al prossimo congresso nazionale. Su questo, verte l'intervista rilasciata oggi dal segretario confederale Nino Baseotto a Italia parla, la rubrica di RadioArticolo1.

 

L’ingresso in segreteria di Landini è un tassello importante di un percorso in cui la Cgil dimostra una gestione unitaria, salvaguardando il pluralismo, elemento fondamentale della democrazia interna, ha esordito il dirigente sindacale. "Prima il Piano del lavoro, poi la Carta dei diritti, hanno coagulato un consenso largo attorno a un obiettivo importante, come la riscrittura del diritto del lavoro. Sono state tante le decisioni prese a stragrande maggioranza dai vertici Cgil. Abbiamo fatto un ulteriore passo e adesso si tratta, a partire dalla prossima conferenza di programma, di ‘cementare’ un congresso che sarà assolutamente unitario. Nel contempo, trovare intese unitarie con Cisl e Uil è un fatto fondamentale e strategico. Dal confronto sulle pensioni, la cosiddetta ‘fase due’, al tema fiscale per aprire un negoziato con il parlamento e il governo per un fisco più giusto e progressivo".

Il dramma degli ammortizzatori sociali

Altro tema prioritario, quello degli ammortizzatori sociali. "Anche lì la professoressa Fornero ha colpito di nuovo, e oggi ci ritroviamo con una strumentazione che non è all’altezza di un Paese come il nostro, e l’assenza di ammortizzatori è un dramma per il Mezzogiorno, ma è una tragedia anche per altre zone del Paese, dove migliaia di esuberi stanno minando l’azione sociale. Ma la partita più complicata per le organizzazioni confederali è il rinnovo del contratto nazionale del pubblico impiego. C’è da fare una trattativa complicata e difficile con il governo, soprattutto perché ai miloni di lavoratori pubblici occorre dare una risposta dopo otto anni di assenza contrattuale. Lotta alle diseguaglianze e affermazione del diritti sono gli altri temi prioritari per la Cgil".

L'ultimo rapporto Istat ribadisce che una percentuale irrisoria di italiani detiene la quasi totalità della ricchezza a disposizione: un dato del genere, in un Paese normale, "sarebbe l’emergenza da affrontare subito - secondo Baseotto -. Invece, ci sembra di predicare nel deserto, in quanto c’è un’assoluta disattenzione da parte della politica al tema delle diseguaglianze, la cui soluzione è un tema fondamentale per tutti, anche perchè sono una 'palla al piede' per lo sviluppo dell'Italia".

Il programma di lavoro della Cgil nei prossimi mesi

Piano del lavoro e Carta dei diritti sono le piattaforme su cui la Cgil manterrà l’asse strategico della sua iniziativa, tenendo assieme la battaglia per il lavoro e contro la disoccupazione giovanile con la sfida dei diritti. "L'Assemblea generale ha delineato il percorso di lavoro della Cgil nei prossimi mesi. Dopo l'estate, organizzeremo un'altra Assemblea generale che faremo a Lecce, poco prima della nuova edizione delle Giornate del lavoro, il cui tema stavolta sarà il rilancio del Mezzogiorno, con relativi piani e strategie. 'Terza gamba', la Conferenza di programma, con cui aggiungeremo quelle scelte di carattere programmatico necessarie alla Cgil, che si terrà alla fine dell’anno, o al massimo, all'inizio del prossimo".

Altra scadenza importante, le elezioni per il rinnovo delle Rsu nel pubblico impiego, che sarà una sfida elettorale riguardante oltre tre milioni di persone. "Poi, a elezioni politiche avvenute, ci appresteremo ad aprire la nostra stagione congressuale, con l’idea di concluderla in autunno inoltrato o inverno 2018, con la scelta del nuovo segretario generale, in quanto Susanna Camusso terminerà il suo mandato a novembre", ha rilevato il sindacalista. 

Autonomia e interlocuzione con la politica

"Innanzitutto, voglio sottolineare l’impegno del nostro gruppo dirigente a definire, prima dei percorsi congressuali, le regole dello svolgimento dei congressi, con il massimo di partecipazione. Seconda chiave, l’autonomia, per incalzare la politica al fine di mettere da parte la stagione della disintermediazione. Negare il ruolo alle organizzazioni di rappresentanza, che sono il 'sale' della democrazia del Paese, è una scelta sciagurata che non può funzionare. Rifiutiamo di mandare al macero e rigettare la politica. Al contrario, vogliamo incalzare la politica per far sì che migliori, riavviando il dialogo sociale, alla luce del confronto proficuo. La Cgil ha davanti a sé mesi intensi e complicati e ha bisogno di agire collettivamente", ha aggiunto Baseotto.

Il sindacato è chiamato a un grande lavoro di squadra, facendo emergere la logica del noi e non dei 'tanti io' che si muovono separati. "Dobbiamo rispondere in modo corale alle sfide che ci attendono. Dopo la stagione della partecipazione con la raccolta delle firme, dobbiamo ripartire da lì, ricordandoci che è stato l’elemento fondamentale per la campagna dei diritti e sarà ancora fondamentale per affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte. Dobbiamo utilizzare bene questo anno che ci attende, da qui al congresso, guardando agli interessi di tutti coloro che rappresentiamo”, ha concluso.